ROMA – Nell’Unione Europea a circa 13 milioni di bambini e adolescenti mancano gli elementi di base necessari al loro sviluppo, e 30 milioni di minorenni vivono in povertà.
Il rapporto, realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef, esamina la povertà e la deprivazione materiale infantile in tutto il mondo industrializzato. Nei 29 paesi dell’Unione Europea (27 più Norvegia e Islanda) a circa 13 milioni di bambini e adolescenti mancano gli elementi di base necessari al loro sviluppo. I tassi più alti di deprivazione materiale vengono riscontrati in paesi come Romania, Bulgaria e Portogallo (rispettivamente con più del 70%, 50% e 27% dei bambini e adolescenti esclusi). Ma anche paesi come la Francia e l’Italia hanno tassi di deprivazione superiori al 10%.
“Nonostante l’Italia sia tra i 15 Paesi europei più ricchi, il 15,9% dei bambini e degli adolescenti tra 0 e 17 anni vive in una condizione di povertà relativa. In questa classifica, l’Italia è agli ultimi posti: 29° su 35.
I dati del Rapporto mostrano che “il 13,3% dei minori vive in una condizione di deprivazione materiale”, ha ricordato il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera, durante la presentazione del Rapporto a Roma.
La Innocenti Report Card 10, redatta da Peter Adamson, esamina la povertà e la deprivazione materiale infantile in due modi completamente diversi.
La prima misura è un Indice, derivato da un’indagine condotta da European Union’s Statistics on Income and Living Conditions (EU-SILC) e prende in considerazione la percentuale di bambini e adolescenti che non ha accesso ad alcuni beni, servizi o attività ritenuti “normali” nelle società economicamente avanzate, come fare almeno tre pasti al giorno, possedere libri e giochi adatti all’età del bambino, un posto tranquillo con spazio e luce a sufficienza per fare i compiti, connessione Internet. Il 9,3% dei bambini italiani non ha a disposizione un posto tranquillo con spazio e luce a sufficienza per fare i compiti – media 5,4%. Sono servizi non accessibili ai bambini perché gli adulti non possono permetterselo.
La seconda misura riguarda la povertà relativa e prende in esame la percentuale di bambini e adolescenti che vivono al di sotto della “soglia di povertà” nazionale. I paesi nordici e i Paesi Bassi hanno i tassi più bassi di povertà infantile relativa, intorno al 7%. Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno tassi compresi tra il 10 e il 15 %, mentre oltre il 20% dei bambini in Romania e Stati Uniti vivono in povertà relativa.
Inutile ribadire quanto la politica dei governi possa avere un impatto significativo sulla vita dei bambini e degli adolescenti. “Il rischio è infatti che con la crisi attuale, le conseguenze di decisioni sbagliate possano essere visibili solo tra molto tempo” ha concluso Gordon Alexander, Direttore del Centro di Ricerca dell’Unicef.