Rai. La società è civile se batte un colpo

ROMA – La società civile. Parole che vengono us

ate per indicare forme di  auto organizzazione della società, movimenti, associazioni. Spesso si usa questa espressione per contrapporla alla società “ politica”  che ha perso il contatto con la realtà sociale del Paese.  Si  indica ai partiti la necessità di un recupero di fiducia, di credibilità,  trasparenza, l’abbandono della occupazione ,secondo metodi spartitori , del potere. La società civile è diventata gergo, linguaggio comune, anche se si tratta di parole equivoche perché nella realtà esiste anche una società “incivile” ma non mettiamo troppa carne al fuoco. Usiamo questo termine anche se improprio per affrontare una questione del tutto nuovo nella vita della  nostra democrazia. Chiariamo subito che il rapporto fra forze politiche e società civile non deve significare perdita di autonomia di nessuno dei soggetti in campo.  Momento essenziale di questo rapporto, per andare sul concreto, è la cessione di sovranità che la forza politica può trasferire ad una espressione diretta della società. Una cosa del genere non è mai avvenuta. Ma può avvenire, grazie alla intuizione del segretario del Pd, partito messo sotto accusa, perché ancora una volta malgrado le proclamate volontà di farla finita con la spartizione di poltrone, lottizzazioni varie che hanno riguardato delicate nomine in importanti   “ autorità” di vigilanza,  è ricaduto nel vizietto.  

Bersani attende risposte per la nomina dei consiglieri

Bersani nella relazione tenuta alla Direzione, aveva confermato che per quanto riguarda la nomina dei consiglieri di amministrazione della rai o si riformava la governance oppure il Pd si chiama fuori, non indicava i  due consiglieri che gli sarebbero spettati. Monti , malgrado la pressione dei Democratici, non muoveva un dito per riformare la Rai, sottostando, di fatto, al veto del Pdl. Mantenendo lo statu quo il premier indicava però i nomi di Presidente e direttore generale, anche se quest’ultimo non è di sua pertinenza. Ma lasciamo stare le buone maniere. Iniziava a questo punto il pressing sul Pd perché facesse marcia indietro. Nello stesso partito di Bersani tornavano in campo i vedovi, sconsolati della lottizzazione,a la rai ha un fascino particolare. Alla fine Bersani, come si dice saltava l’ostacolo. Proprio muovendosi verso la riforma della Rai inviava una lettera a quattro grandi associazioni  impegnate nella lotte per i diritti, le libertà, prima fra tutte quella d’informazione, un vecchio slogan “ il diritto ad informare e ad essere informati”, risuonava nelle strade e nelle piazze d’Italia nelle tante iniziative che sono state portate avanti. Con la lettera  cedeva alle associazioni la sovranità che spettava al partito e invitava ad indicare i n omi di due consiglieri che il Pd avrebbe votato. Bene. Tutte le associazioni esprimevano consenso, soddisfazione per la mossa di Bersani, un spariglio lo abbiamo definito noi.

Due “sentinelle” garanti della lotta per la riforma dell’azienda

Ma, si dice, erano rimaste talmente sorprese che diventa difficile indicare i due nomi. Qualcuno ha posto come prioritaria la questione del metodo, prima dei nomi il modo in cui arrivarci, altri hanno espresso la preferenza per indicare una “rosa”, vecchio trucco per non assumersi responsabilità, incui i democristiani erano maestri, altri pongono il problema del rapporto fra le quattro associazioni, “ Se non ora quando”, “Libera”,”Libertà e Giustizia”, Coordinamento  per la libertà dell’informazione di cui fanno parte, fra le altre, Articolo 21, Federazione nazionale della stampa,Usigrai. Entro lunedì il Pd attende i due nomi,  due “ sentinelle” che portino dentro il Cda, esperienza, professionalità, conoscenza del mondo della televisione, dell’editoria, della cultura, dello spettacolo di cui sono totalmente digiuni Tarantola e Gubitosi, i due indicati da Monti che non ha trovato di meglio che rivolgersi a banchieri e manager  che vengono da altre esperienze… Dalle associazioni cui si è rivolto, Bersani  attende una cosa molto semplice, che la società civile batta un colpo. Un segnale di civiltà,appunto

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