Ambiente. Dal 16 luglio al 27 agosto stop alla pesca nell’Adriatico


VENEZIA – Stop alla pesca nel mar Adriatico da Trieste a Rimini per il blocco  in vigore da domani e fino al 27 agosto.  Ne ha dato notizia la Coldiretti Impresapesca la quale afferma che “si tratta di un blocco necessario per permettere il ripopolamento delle specie ittiche sovrasfruttate e salvare le marinerie tricolori dal collasso per le reti sempre più vuote, con la produzione in calo costante ormai da diversi anni”.

Lo stop alla pesca avrà la durata dal 16 luglio fino al 27 agosto per 43 giorni consecutivi , dopodichè si tornerà in mare ma – precisa la Coldiretti – nelle dieci settimane successive alla ripresa l’attività sarà però
limitata a tre giorni, come già lo scorso anno.
La classifica dei pesci più acquistati dagli italiani, secondo un’analisi di Coldiretti ImpresaPesca su dati Ismea, vede appaiati al primo posto mitili (cozze, ecc.) e orate, con quasi il 9% a testa dei consumi, davanti ad alici (6,8%), spigole (6,5%), vongole (4,7%), polpi, trote, salmoni, naselli e merluzzi, calamari.
Il fermo è una necessità per salvare il settore, anche se  dolorosa per le vacanze, con il venir meno del pesce del Nord Adriatico in un momento in cui – sostiene impresa pesca Coldiretti – anche per effetto del grande caldo si registrano consumi in aumento del 15% e prezzi contenuti. Il rischio è – precisa Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove in questo momento non è in atto il fermo pesca (Tirreno e Sud Adriatico). Infatti da Pesaro a Bari – riferisce la Coldiretti – l’interruzione dell’ attività di pesca inizierà infatti dal 6 agosto fino al 17 settembre mentre da Brindisi a Imperia dal 3 settembre al 2 ottobre mentre nelle regioni Sardegna e Sicilia l’interruzione ha durata di almeno trenta giorni ma è disposta con provvedimento regionale.
La novità di quest’anno è l’arrivo dell’etichetta per il pesce italiano venduto al dettaglio o servito al ristorante, introdotta dal decreto Sviluppo.

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