Solo nell’ultima settimana 13 impiccagioni. I reati non sono stati resi noti
TEHERAN – L’11 settembre un uomo è stato impiccato in pubblico a Teheran. Lo riporta lagenzia ufficiale Fars, che identifica il giustiziato come Sadegh Moradi, 27 anni, noto sui media come Scorpione nero. Era stato riconosciuto colpevole dello stupro di quattro donne e di aver sequestrato e di averne derubate altre 14 precisa l’agenzia. Moradi in precedenza era stato prosciolto dalle accuse di stupro e condannato a 10 anni di carcere, tuttavia a seguito di proteste il suo caso fu inviato alla Corte Suprema, che ripristinò la condanna a morte.
L’impiccagione ha avuto luogo alle 6.06 di mattina in piazza Sabalan. Prima dellesecuzione, il fratello di Sadegh Moradi ha detto ai giornalisti che la sua famiglia nell’ultimo mese non è riuscita ad incontrare Sadegh. In attesa dalle 2:00 di stamattina davanti al carcere di Evin, ai familiari non è stato permesso neppure un ultimo incontro con il giovane.
Le sue ultime parole prima di essere impiccato sono state: ”Sono innocente”. Il 10 settembre un uomo è stato impiccato in pubblico nella città di Shahroud, nell’Iran settentrionale, dopo essere stato riconosciuto colpevole di stupro e sodomia.
La notizia è stata resa nota dal sito della magistratura provinciale di Semnan, che identifica limpiccato come “H. A”, di 35 anni. L’8 settembre 11 prigionieri sono stati impiccati a Teheran, nel carcere di Evin. La notizia è stata diffusa dal gruppo Human rights and Democracy activists in Iran (HRDAI), secondo cui le impiccagioni sono state effettuate tutte alle prime ore del mattino.
Tuttavia non sono noti i reati per i quali gli 11 prigionieri sono stati condannati a morte. Della Repubblica Islamica vige il silenzio.