Turismo alberghiero. I primi nove mesi – 2,8%: che fare?

ROMA – Nei  primi nove mesi 2012 (rispetto allo stesso periodo del 2011) si segnala una perdita del 2,8% di presenze nel settore del turismo alberghiero, con gli italiani ad un -5,9% e gli stranieri ad un +0,9% ed un calo di fatturato stimabile attorno al 10%.

 “Appare ormai irrecuperabile il calo che il comparto alberghiero ha fin qui accumulato, determinato da un crollo della domanda italiana ed una tenuta di quella straniera”. È quanto afferma il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione.

L’inchiesta di settembre è stata svolta dall’1 al 6 ottobre, intervistando con metodologia internet 2.455 imprese distribuite a campione sul territorio nazionale) .Nel trimestre estivo, in particolare le strutture alberghiere registrano una perdita consolidata del 3,1% di pernottamenti, frutto di un -6,2% degli italiani ed un modesto +0,6% degli stranieri).Quanto ai dati sui lavoratori da gennaio ad settembre si riscontra   il – 2,7% di occupati, con un dettaglio del -2,9% a tempo indeterminato e del -2,4% a tempo determinato.

Il presidente di Federalberghi sollecita quindi  Governo e Parlamento affinché mettano subito mano ad un articolato progetto di riorganizzazione politica, legislativa e finanziaria del settore per consentire alle migliaia di imprese che quotidianamente lavorano nel turismo e per il turismo di rialzare la testa e ridare forza e vitalità al Pil.
“Riteniamo infatti negativo -enfatizza Bocca- l’aumento dell’Iva, che oltre a ridurre ulteriormente il giro d’affari del settore, porrà l’Italia turistica ai margini di un mercato che vede nell’esposizione delle tariffe l’unica arma di competitività riconosciuta a livello globale dalla clientela, in una fase di recessione quale l’attuale”.

“Mentre plaudiamo -conclude il Presidente di Federalberghi- alla limatura delle aliquote Irpef per le fasce meno abbienti ed alla modifica del Titolo V della Costituzione che ristabilisce le condizioni per sviluppare politiche di sistema, pur garantendo l’opportuno coinvolgimento delle Regioni. Auspichiamo a questo punto che venga accolta anche la nostra ulteriore richiesta per la nascita di un Ministero del Turismo con portafoglio, che dia concreto avvio ad una reale fase di riorganizzazione e promozione del settore”.

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