Regione Lazio. Al voto tra gennaio e febbraio

ROMA – Sembra che il pressing del Consiglio dei Ministri abbia sortito i suoi effetti nella vicenda della Regione Lazio. Infatti tra fine gennaio e primi di febbraio si potrebbe tornare al voto.

Sarebbe questo, a quanto si apprende da ambienti vicini alla giunta regionale del Lazio, l’orientamento della presidente della Regione Lazio Renata Polverini.  In queste ore, infatti, la governatrice dimissionaria del Lazio Renata Polverini si è riunita con i suoi più stretti collaboratori, «per approfondire – spiegano fonti di giunta – gli aspetti giuridici legati al voto».  Polverini, a quanto si è appreso, avrebbe ribadito con loro la sua volontà di andare a votare per eleggere 50 consiglieri, attuando quindi il taglio sugli attuali 70.
«Abbiamo fatto tanto per ridurre i costi della politica – spiega un fedelissimo della Polverini – che dobbiamo dare una dimostrazione finale di questa volontà.
D’altronde gli assessori sono stati tagliati e il Consiglio stesso ha preso l’impegno di farlo». Ma, si dice nei corridoi della giunta, ormai sembra essere tramontata la speranza che la Pisana possa riunirsi di nuovo per modificare le norme.  «La lettera che la presidente ha mandato al presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese lo scorso 16 ottobre – afferma una fonte di giunta – era un tentativo estremo». Del resto, si ragiona, il taglio dei consiglieri da 70 a 50 era stato già sancito da tempo con la cosiddetta manovra-bis di Tremonti, cioè il decreto 138/2011, che «ha appena passato il vaglio di costituzionalita». Si tratta del testo di legge a cui fa riferimento l’ultimo decreto taglia-costi del governo Monti, quello ieri stoppato dalla bicamerale Affari regionali.  Il ragionamento è che non essendo possibile tagliare i consiglieri nè modificare la legge elettorale in Aula, ma volendo lo stesso mantenere l’orientamento su 50 consiglieri, si farà riferimento alla normativa generale: quella che indica le percentuali tra seggi da eleggere con preferenza e listino in 4/5 e 1/5.«Andando cioè al voto con 50 consiglieri – chiarisce un tecnico – ci sarebbero 10 eletti nel listino».

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