Ponte di Ogni santi. Filcamns, le aperture commerciali non aiutano i consumi

ROMA – La Filcams Cgil nazionale ribadisce la propria contrarietà alle aperture commerciali nei giorni di festa, anche in occasione della Festività del 1 novembre, Festa di Tutti i Santi.

In diverse città si stanno organizzando mobilitazioni e scioperi: Firenze, Modena, Reggio Emilia, Venezia, Padova e molte province del Veneto.  “La totale liberalizzazione degli orari e delle aperture commerciali nelle domeniche e nei giorni di festa non sono servite a rilanciare i consumi o creare nuova occupazione, così come da noi contestato più volte” afferma la Filcams Cgil.
“I dati dei consumi continuano a diminuire e le previsioni per il futuro non tendono a migliorare; inoltre, contrariamente a quanto ipotizzato dai sostenitori del sempre-aperto, non si sono registrate nuove assunzioni.”
Le uniche certezze, invece, sono le disdette dei contratti integrativi comunicate da alcuni importanti marchi della grande distribuzione organizzata, Carrefour, Metro Italia, ma anche Coop Estense e Coop Nord Est. “Molte aziende, non sono più in grado di sostenere il peso dei costi di gestione, dovuti anche dalle continue aperture festive” spiega la categoria del commercio della Cgil “e il tentativo di contenere  il costo del personale, sta ulteriormente aggravando la difficile situazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, costretti a turni massacranti e maggiorazioni ridotte all’osso”.
Le liberalizzazioni degli orari commerciali introdotta dal governo Monti ha inoltre, invaso  una competenza regionale complicando ancor di più i pochi tentativi di organizzazione.
“È indispensabile attribuire le corrette competenze, per poter definire una programmazione delle aperture domenicali e festive, condivisa sia da istituzioni e parti datoriali che da organizzazioni sindacali e lavoratori.”
La formula del “sempre aperto”, non è una soluzione alla ripresa dei consumi, dovuta principalmente alle difficoltà economiche degli italiani, ma una falsa illusione che sta peggiorando le difficili condizioni di imprese e dipendenti.

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