Berluscones, il ridicolo non ha limiti. Capofila Polillo che torna a casa

ROMA – Il ridicolo non ha limiti. Ascolti e guardi la Santanchè i cui occhi  si  illuminano al solo pronunciare il nome di Berlusconi, oppure ti abbassi a individuare Brunetta, sempre più inviperito, unico al mondo a sapere di economia , in adorazione del “re Sole”,  così Monti ha definito il cavaliere e ti domandi se sono veri o finti.

Il più ridicolo di tutti è il sottorsegrtario Polillo, gà consulente di Berlusconi di cui poi diremo. Finalmente  il cavaliere, tanto invocato,ritorna , gli adepti non si sentono più orfani, da soli non sono neppure più capaci di camminare. Senza la stampella Berlusconi vanno a fondo. E con loro starnazzano le amazzoni, assidue frequentatrici di  studi di chirurgia plastica, di cui il cavaliere si è attorniato. Il povero Alfano sempre più intristito fa buon viso a cattiva sorte. Deve ingoiare tutto e il contrario di tutto. Ma cosa non si fa per sopravvivere verrebbe da dire. Appena promossa dal cavaliere segretario del partito di lui disse che non aveva “il quidi”. Ora lo definisce il “fantastico Angelino” i che, erò, non è maturo per candidarsi a presidente del Consiglio. Riprovi al prossimo giro. E pensare che aveva r5accolto ben 100 mila firma. Tanta fatica poer niente. La Meloni aveva fatto stampare ed affiggere ni manifesti in tutta Roma pert concorrere alle primarie. Che c’è di male se si candida Berlusconi aveva detto. Raccolga le firme e si confronti. Posso perdere, ma si tratta sempre di una proca di democrazia. Parola ignota dalle parti del cavaliere. Il quale già che c’è presenta anche gli uomini nuovi della sua squadra fra i quali Briatore, quello nel cui resort in Kenia va a riposarsi.  Un altro dei “ nuovi” è quel Samorì che alla sua convention a Cianciano ha fatto portare un po’ di anziani che fanno parte di un centro romano ai quali era stat detto che andavano a fare una gita.

In fondo questa vicenda, il ritorno del cavaliere, sempre pericoloso, ci fa un po’pena. Con lui tornano le comparse, riprendono fiati chi procurava le escort, chi organizzava le cene eleganti, chi dice che Ruby aveva un cattivo odore. Ma come la nipote di Mubarak, come hanno creduto i parlamentari del Pdl, poteva mai puzzare? E da quale parte del corpo arrivano gli odori, da sotto le ascelle? Pensate torna in scena anche Tarantini, un genio, che per mettere in sicurezza il cavaliere  rischia di finire in carcere. Anzi forse ci va di sicuro. E’ accusato di aver pagato le ragazze  che portava alle cene eleganti, si parla di prostituzione. E lui che fa? Chiede il rito abbreviato così le ragazze non dovranno comparire, non  saranno chiamate a raccontare la loro “cene “ nella villa di Berlusconi. Il suo avvocato concorda la pena e tutto finisce lì. Se non andiamo errati Tarantini ha già una condanna. Per Berlusconi finisce bene, per lui finisce male. Ma cosa non si fa per far piacere ad un amico, un cliente. Ripetiamo tutti questi componenti della nuova “banda bassotti” ci fanno pena. Tutti meno uno, il sottosegretario Gianfranco Polillo. Ci spiace che Monti si dimetta anche se la sua politica non ci è proprio piaciuta, per ragioni opposte a quelle  di Alfano, ma  ci fa tanto piacere che, con le sue dimissioni, scompaia dalle televisioni il sottosegretario. Frequentatore di talk show , molto apprezzato dai conduttori perché autore di gag irresistibili, quelle di Stanlio e Olio diventano poca cosa. Prima di andarsene però ha voluto lasciare il segno ed ha superato se stesso. In senso del ridicolo. Dice costui: “In discussione non è tanto il governo Monti, ma l’alterazione dei rapporti di forza che le primarie  del centrosinistra  hanno determinato. Berlusconi non poteva fare altrimenti”. Insomma  se c’è la crisi di governo, la colpa è delle primarie del centrosinistra. Non solo.Berlusconi è un benefattore perché rimette anche le cose a posto, visto che le primarie non sono previste dalla Costituzione. Diventa così il massimo difensore della nostra Carta. Nessun commento.Solo ci spiace che Polillo venga da lontano, dal Pci,  a meno che non confondiamo la persona, caporedattore di una eccellente rivista che si chiamava “ Politica ed economia”, componente del Comitato federale di Roma..

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