La fine del mondo rinviata per problemi tecnici. Settimana dal 17 al 23 dicembre

ROMA – Settimana impegnativa e caotica; dalla fine del mondo allo stress per scegliere gli ultimi regali di Natale, dalle tentazioni di Monti alle apparizioni (televisive) di Berlusconi; di tutto un po’, appassionatamente…

Andiamo per gradi.
L’attesa fine del mondo non c’è stata. In compenso ci sono state torrenziali manifestazioni d’idiozia, superstizione, cialtronaggine e creduloneria, che sarebbe stato meglio se la suddetta si fosse verificata, specialmente e in maniera diretta per alcuni conduttori e spettatori di programmi realizzati ad hoc.
Un’altra occasione perduta per l’intelligenza oppure per il solo buon senso in genere…

Dopo il ritorno di Silvio e i noti commenti (soprattutto internazionali) non c’è stato giorno della settimana che non sia stato segnato dall’ipotesi (ora certa) della candidatura di Mario Monti.
Pare che lo vogliano un po’ tutti, da Prandelli al Cardinal Bertone, meno Lega e Berlusconi e a giorni alterni dal Pd, mentre per il noto gioco delle parti, nel quale noi italiani siamo maestri, il Professore dice e non dice, si fa tentare e resiste, un giorno giura che non scenderà mai in campo e un altro dice che lo farà per dovere morale e tutto sembra ridursi a una riedizione del “mi si nota di più se mi candido con una lista di centro-centro appoggiata direttamente dal Vaticano oppure se dico fino all’ultimo che non posso perché ho un impegno privato e invece ho già stampato il faccione sul manifesto corredato da sobrie parole tipo coerenza, rigore, lealtà, onestà, affidabilità, etc?
Comunque il fatto che Monti partecipi o no pare davvero l’unica novità sulla scena politica e questo la dice lunga su come siamo ridotti.
Dal Viagra al Tavor, senza passare per l’Aspirina…
Pierluigi Bersani attende, apparentemente tranquillo, di sapere chi sarà il suo prossimo avversario alle elezioni.

Nota: il premier dimissionario sta cercando di capire chi e quanti sottoscriverebbero la sua agenda e poi sciogliere la riserva. “A lui l’agenda a me i calendari!” Pare abbia commentato Silvio, nel senso che di solito si riserva di trombarsi, almeno a parole, le protagoniste.

Comunque a finire in modo degno la legislatura ci pensano i nostri delegati;
firme per le elezioni e liste pulite: leggi a rischio, caos in Parlamento.
Il decreto legislativo sull’incandidabilità dei condannati si arena in commissione Bilancio di Palazzo Madama. In stallo anche la legge sulle firme per le elezioni dopo lo scontro fra i partiti alla Camera sull’emendamento salva-La Russa. Il ministro Cancellieri: “Urgente trovare una soluzione”.
La sedicesima legislatura minaccia di concludersi nel caos. I problemi sorgono in entrambi i rami del Parlamento. Da un lato il decreto per le liste pulite si arena a Palazzo Madama. Dall’altro la legge sulle firme per le elezioni, che ha scatenato lo scontro fra i partiti alla Camera, rischia di decadere. Sabbia negli ingranaggi?

Nel frattempo “Ercolino sempre in piedi” in arte Berlusconi, continua l’offensiva tv.
Non conosce sosta, l’offensiva mediatica di Silvio Berlusconi. Che, colleziona una serie di interviste radiofoniche e televisive – sul circuito nazionale Canale Italia e sulla campana Tele Julie, davanti alle telecamere del Tg 2, ai microfoni di Gr Parlamento e su Radio Montecarlo, al salotto domenicale di Massimo Giletti, su RaiUno, dove “incalzato” dalle domande che non sono di un suo stipendiato ha minacciato di andarsene.
Prossimo obiettivo il balcone di San Pietro il 25 dicembre dove impartirà la benedizione “furbi et orbi” in 50 lingue.
Primi segni di delirio dovuto poi ai coloranti tossici utilizzati per il suo parrucchino:
“Vincerò con il 40% dei voti”.
Nessuna traccia nelle tante interviste dell’unica domanda che era lecito rivolgergli: Ma lei proprio non si vergogna?”

Siria, tragico bombardamento: erano in coda per comprare il pane.
Tema: in questi frangenti spiegate il significato della massima “dacci oggi il nostro pane quotidiano”.

Usa, bando armi d’assalto: sì di Obama.
Primo passo dopo la strage di Newtown. Obama rompe gli indugi: dopo l’ultima, tragica strage a Newtown, il presidente americano annuncia che appoggerà la proposta di legge della senatrice democratica Dianne Feinstein per reintrodurre il bando delle armi di assalto, sul modello della legge voluta da Bill Clinton, scaduta nel 2004. Lo rende noto la Casa Bianca.
La misura è contro la vendita, il trasferimento, la produzione e l’importazione di un centinaio di modelli di armi d’assalto. E riguarda i fucili semi-automatici come il Bushmaster AR-15 usato da Adam Lanza, l’autore della strage di venerdì scorso nella scuola elementare Sandy Hook di Newtown, in Connecticut, in cui ha ucciso 20 bambini e sei adulti, prima di suicidarsi.
Cioè fino adesso potevano comprarsi liberamente un missile cruise per evitare gli ingorghi e mine antiuomo per non essere disturbati dai Testimoni di Geova quando se ne stavano sdraiati in giardino o altre diavolerie del genere (sempre per difendersi) e a tutti è sempre sembrato normale?
Naturalmente si possono continuare a vendere tutte le armi convenzionali, compresi schioppo anti grizzly e fionda a testata atomica, per continuare a giocare ai guerrieri della notte a tutte le ore del giorno e naturalmente della notte…

Infine per la rubrichetta intitolata “Mei coglioni” segnaliamo: Walmart, la più grande catena di distribuzione del mondo, ha tolto dal sito online la pagina dedicata al fucile della strage, mentre un’altra catena nazionale, Dick’s Sporting Goods, ha ritirato fucili e pistole dai negozi dell’area di Newtown e sospeso la vendita di alcuni modelli “sportivi” semiautomatici dai punti di vendita di tutto il Paese.

Eh già, non c’è proprio verso di fargli pagare le tasse: Ue, sì all’esenzione Imu per la Chiesa. “Ok per gli immobili non commerciali”.
Via libera quindi all’Immacolata Esenzione: “Ime”.
La Commissione Ue ha dato il suo via libera al regolamento emendato dell’Imu che prevede l’esenzione per le attività di carattere non economico, giudicando “incompatibili” le precedenti esenzioni Ici alle attività non commerciali. L’Italia non dovrà recuperare gli aiuti concessi tra 2006 e 2011 perché “impossibile”.
Eccezionalmente, Bruxelles non chiede all’Italia di recuperare gli aiuti illegali concessi gli anni passati in quanto “le autorità italiane hanno dimostrato che in questo caso specifico” l’operazione “sarebbe assolutamente impossibile” in quanto “oggettivamente impossibile” determinare quali parti degli immobili esentati fosse stata usata “esclusivamente” per attività non economiche e quindi “legittimamente” esenti.
Pare che tecnicamente tale impossibilità venga derubricata come “dogma”. Rassegniamoci.

Scandalusia di fine anno.
Rimborsi, altri 37 indagati fra Pdl e Lega
ci sono anche (ma guarda un po’!) Renzo Bossi e Rosi Mauro.
Un nuovo elenco di nomi, consiglieri o ex consiglieri regionali di Pdl e Lega, si aggiunge ai 25 già finiti nel mirino della Procura di Milano per la vicenda dei rimborsi. L’ipotesi di reato a loro carico è di peculato.

C’è anche ‘il Trota’. Dopo gli inviti a comparire notificati venerdì scorso a 22 indagati (11 esponenti del Pdl e 11 del Carroccio), tra cui i capigruppo dei due partiti di maggioranza, Paolo Valentini e Stefano Galli, e anche Nicole Minetti, si è saputo che nell’inchiesta ci sono altri 37 indagati (22 del Pdl e 15 della Lega) che riceveranno nelle prossime ore gli inviti a comparire. E fra loro c’è anche Renzo Bossi, la cui accusa per peculato però era già emersa nei giorni scorsi, quando si era saputo che il figlio di Umberto avrebbe speso parte dei soldi del gruppo consiliare in videogiochi, sigarette e lattine di Red Bull.

Celeste dichiarazione di Faccia-di-Tolla-Formigoni: “Il centrosinistra si autodenunci”. “E così oggi, primo giorno ufficiale di campagna elettorale, sappiamo finalmente dove sta di casa la corruzione in Lombardia. Sta tutta e solo nei consiglieri del Pdl e della Lega: 62 indagati su 62 fra consiglieri ed ex consiglieri”, scrive in una nota il governatore Roberto Formigoni. “E sappiamo anche che i consiglieri dell’opposizione, che hanno vissuto in questi anni con gli stessi regolamenti e le stesse leggi e hanno avuto gli stessi rimborsi, sono invece tutti innocenti”, prosegue Formigoni. “Mi chiedo cosa aspettino i compagni dell’opposizione a fare un gesto di minima responsabilità, cosa aspettino ad autodenunciarsi. A chi pensano di raccontare che i loro scontrini sono diversi da quelli della maggioranza?”, si legge nella nota. “Ovviamente confermo quanto già detto più volte in questi giorni: chi realmente ha fatto un uso scorretto del denaro pubblico deve essere punito ed escluso dalla candidatura. Ma va anche fatta chiarezza su tutte le persone implicate e non solo su quelle della maggioranza”, conclude il governatore in pieno stile italico che confonde come sempre pagliuzze e travi, in un tripudio di “così fan tutti” e “io non lo sapevo”. Speriamo che per Formigoni esista davvero quello in cui crede; non il paradiso naturalmente…

Comunque i non indagati sono solo quattro e a tal proposito sono stati già tutti denunciati come cattivo esempio…

E tanto per rimanere nei cattivi esempi: la copertura mediatica della vicenda dei due “marò” detenuti in India: come trasformare un tragico equivoco sul lavoro, in un atto eroico e come salvare un diffamatore (non pentito) elevandolo pateticamente a vittima.

Sul primo c’è una “amaca” interessante di Michele Serra: “ll sollievo per il ritorno a casa – sia pure per le sole vacanze di Natale – dei due marinai italiani sotto processo per omicidio in India è comprensibile e condivisibile. Lo sarebbe ancora di più se qui in Italia si spendesse qualche parola, almeno ogni tanto, anche per i due pescatori indiani vittime del tragico errore che è all´origine della spinosa vicenda. Trasformare questo intricato caso internazionale in una specie di stupido match tra opposti patriottismi non è una buona idea, e se non ci è caduto il nostro governo (per fortuna), ci è caduta una parte non piccola dell´opinione pubblica, sovente assecondata o manipolata da media isterici e da politici furbi. Tra questi va senza dubbio incluso Ignazio La Russa, che promette ai due marinai “una candidatura”, come se la loro sfortunata avventura giudiziaria fosse un merito, o un tratto di eroismo. È desolante come l´equilibrio nel giudizio, e la compostezza nelle reazioni, siano qualità quasi perennemente estranee ai comportamenti pubblici degli italiani. Sentirsi vicini a due soldati finiti in un brutto impiccio per un errore commesso in buona fede è un conto. Trasformarli – a loro scapito – in eroi di guerra, e in star mediatiche, è sciocco, superficiale e controproducente”.

E poi: Napolitano ha salvato Sallusti:15mila euro invece del carcere.
Il decreto del presidente della Repubblica dopo il ‘no’ (non vincolante) della Procura generale di Milano alla grazia e il via libera del magistrato di sorveglianza. “Ma adesso serve una disciplina più equilibrata”.
Non trascorrerà il Natale ai domiciliari, costretto in casa da una sentenza di condanna per diffamazione, il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con decreto gli ha commutato la pena di 14 mesi di reclusione, comminata per un articolo (risultato poi essere stato scritto da Renato Farina, ma da lui approvato come direttore del giornale) e considerato diffamatorio per un magistrato, in un’ammenda di 15mila 325 euro. E’ giunta così la grazia, chiesta dall’ex ministro Ignazio La Russa (quello di prima ma stavolta avvocato di Sallusti) sotto forma di una commutazione della pena, accompagnata da una riflessione (?) del capo dello Stato sulla necessità di intervenire legislativamente in materia.

Sallusti ha lasciato gli arresti domiciliari per tornare subito al suo posto di lavoro in redazione, per ricominciare a lanciare merda in forma di editoriali verso i nemici del capo.
Occasione perduta…

Ultima notizia: la fine del mondo è stata rinviata per problemi tecnici.
Era troppo vicina al Natale e, stando a varie indiscrezioni, il Padre Eterno non avrebbe mai rinunciato alla festa di compleanno di suo figlio…

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