Finisce l’era Berlusconi. Si è divorato più di sei milioni di voti

ROMA – Leggendo le cronache della tornata elettorale si rimane basiti. Ormai il giornalismo italiano non sa più neppure leggere i numeri, così come  i sondaggisti sanno fare i sondaggi.

Stando alle cronache , non solo quelle dei giornali berlusconiani e le rete televisive che sono di proprietà del cavaliere,  il vincitore delle elezioni è Grillo e subito dopo di lui Berlusconi che ha  “ resuscita un cadavere” a la sua rimonta gli avrebbe consentito di recuperare dieci punti rispetto  ai sondaggi che lo davano fra il 15 e il 18%. L’autore  della resurrezione berlusconiana è il vicedirettore di Repubblica,Massimo Giannini . Dopo Grillo il protagonista  sarebbe Berlusconi.  Giannini incorre in un grave errore,certo non voluto. La caduta del cavaliere inizia subito dopo la sua uscita dal governo ed arriva fino a punte del 18%. Da qui inizia la  rimonta. Ma non si tratta di dieci punti bensì di poco più di tre punti alla Camera e di quattro al Senato. Controllare dati pubblicati da Repubblica di cui Giannini e vicedirettore cui si richiede al minimo di leggere il giornale che dirige. La realtà,malgrado sorrisi, dichiarazioni entusiaste, Santanchè in prima fila, con Rotondi in seconda fila e poi il Capezzone ex radicale che sprizza gioia da tutti i pori e il Cicchitto con lo sguardo furbetto ,dice che loro non sono i vincitori. 

Ma il giornalismo cui ormai abbiamo fatto l’abitudine si guarda bene dal  far loro notare che hanno perso una valanga di voti e che il Pd, che pure ha persi tanti voti, la coalizione del centrosinistra ha vinto le elezioni. Ha mancato l’obiettivo, la “svolta storica”Ci vorrò tanta fatica a Bersani per tentare di garantire la governabilità al nostro Paese, di evitare l’assalto dei mercati di cui vi sono già avvisaglie, anzi più che avvisaglie.  Berlusconi ha occupato televisioni e radio, ha fatto promesse indecenti, il voto di scambio è stata una pratica giornaliera nella sua campagna elettorale, ha dato sfogo ai suoi peggiori istinti, tutto per un misero tre –quattro per cento,. Forse le percentuali sono materia ostica  per i nostri colleghi, allora passiamo ai numeri e già che ci siamo mettiamo insieme anche la Lega. Certo anche il Pd porta la sua croce, la sua caduta, rispetto ai sondaggi , è pesante. Ma, come  si è visto,o sondaggi erano sbagliati. Quei quattro o cinque punti di vantaggio  che tutti i sondaggisti davano al Pd fino ad un minuto prima che uscissero le prime proiezioni sulla base dei voti validi, erano il frutti di sondaggi sbagliati. Già che ci siamo ,<per non essere accusati di settarismo, esaminiamo proprio la< perdite di voti subita dal partito di Bersani nei confronti delle elezioni del 2008. Si tratta di più di tre milioni di voti ( 3.435.558) pari ad un 28% del proprio elettorato. Da segnalare che cadute pesanti si erano avute negli anni seguenti quando  le percentuali passarono dal 33% a circa il 26%. Vediamo il Pdl. Dal 2008 ha perduto più di sei  di milioni di voti ( 6.296.744) pari al 46% del proprio elettorato. Già che ci siamo uno sguardo anche alla Lega Nord che perde il 54% del suo elettorato pari a 1.631.984 voti,.  Uesti dati che ristabiliscono una verità.  C’è anche un dato politico: Il cavaliere con questa round ha finito il combattimento. Esce di scena volente o nolente. Non servono le furbate, le strizzatine d’occhio a Bersani.  Dia, mettiamoci insieme, salviamo il Paese. Il cavaliere dietro il sorriso a denti stretti  cerca di nascondere i segni della sconfitta. Trova compiacenti comprimari, ma tutti sanno che un’epoca , disastrosa per il nostro Paese, è finita. Una nuova non è stata ancora aperta. Ma il  centrosinistra ha la forza perlomeno provare a socchiuderla.

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