Salute. Autismo. Di Renzo, (Ido): bambini necessitano spazi ampi

ROMA – I bambini autistici hanno bisogno di stare in luoghi ampi. “Una necessita’ simbolica che ha anche una valenza terapeutica, dovendosi loro confrontare con uno spazio interiore tanto piccolo”, ha spigato Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), presente ieri alla conferenza stampa in Campidoglio promossa dall’associazione ‘Divento Grande Onlus’ in occasione della Giornata mondiale dell’Autismo.

Purtroppo l’associazionismo “nasce per difendere diritti che non vengono garantiti e per tutelare tutte quelle terapie che vengono bandite- ha chiarito la psicoterapeuta- e questa lotta genera una forte frammentazione”. L’IdO ha organizzato l’anno scorso una petizione proprio per “invitare il mondo scientifico e tutte le realta’ associative a mantenere un’apertura ad ampio raggio sui problemi legati all’autismo”. Un documento che ha raccolto l’adesione di 59 associazioni di genitori, 66 societa’ scientifiche e scuole e specializzazione, 61 centri di riabilitazione accreditati cattolici e laici e piu’ di 5.000 professionisti. “La petizione ha rappresentato una richiesta di integrazione e inclusione e non di frammentazione- ha precisato Di Renzo- noi non vogliamo chiuderci a nessuno, ma aprirci nel rispetto dei singoli bambini evitando di lasciare sole le famiglie. I genitori non devono essere coinvolti nelle lotte- ha aggiunto la psicoterapeuta- perche’ definire come valido un solo approccio terapeutico e tagliare fuori tutto il resto significa frammentare”.

Secondo Di Renzo “e’ cambiato lo scenario sui disturbi dello spettro autistico. Parliamo di una patologia che vive di grandi disaccordi e dove e’ molto forte la componente relativa alla ricerca genetica. Ma le prognosi infauste- sottolinea la responsabile del servizio Terapie dell’IdO- sono legate alla scarsa conoscenza nel campo delle neuroscienze. Per questo motivo la ricerca deve aprirsi, dal momento che ogni soggetto autistico ha le sue specificita’. Ci sono dei bambini che hanno la
possibilita’ di seguire un percorso normale e per questo noi dobbiamo lottare, cosi’ come dobbiamo lottare per tutti quei bambini per cui questa  ‘ non ci sara’”. L’autismo e’ una sindrome caratterizzata “da una forte frammentazione interna- ha concluso Di Renzo- quindi chi si occupa di questo disturbo deve lavorare in rete. È fondamentale che gli operatori del settore abbiano la capacita’ di integrare e di saper fare insieme”. (DIRE) 

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