Inchiesta di Napoli sulla prostituzione. I messaggini di Sara Tommasi a Berlusconi

NAPOLI – Sono 16 gli sms che la show girl Sara Tommasi invia a Silvio Berlusconi tra la fine di dicembre e la metà del gennaio scorsi, senza mai ottenere risposta. È quanto emerge da una informativa trasmessa dalla squadra mobile alla procura di Napoli nell’ambito di una indagine su un presunto giro di prostituzione e di banconote contraffatte nella quale è spuntato il nome di Sara, che non risulta tuttavia indagata. Da quanto si è appreso, Sara si rivolgerebbe al premier con frasi talvolta affettuose, talvolta irate e offensive, facendo ricorso spesso al linguaggio adoperato dai ragazzi quando comunicano con i messaggini, come ad esempio il «k» al posto di «ch». Si va dagli auguri di Natale, ad espressioni più intime (‘Amore, ti ho mandato un pensiero da Licia. Spero tu kapisca questa voltà) e non mancano pesanti rimproveri all’indirizzo del presidente del Consiglio (‘Silvio vergognati! Mi hai fatto ammalare, paga i conti dello psicologo’).

In alcuni sms Sara si lamenterebbe per l’esclusione dal Milan di Ronaldinho – con il quale avrebbe avuto una relazione – sostenendo che anche il premier partecipa ‘a festinì (che sarebbe stato il motivo dell’allontanamento del campione brasiliano). L’informativa contiene anche alcuni sms indirizzati al fratello del premier, Paolo Berlusconi, nonchè la sintesi di una conversazione tra Sara e la segreteria di una clinica privata dopo che lo stesso Paolo Berlusconi le aveva raccomandato di farsi curare segnalandola alla struttura sanitaria. Anche nei confronti di Paolo Berlusconi, la giovane usa espressioni irate in una circostanza. In un altro messaggio Sara Tommasi chiede un incontro al ministro della Difesa Ignazio La Russa ma questi le telefona pochi minuti dopo declinando l’invito. Il materiale è all’attenzione dei pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro e Marco del Gaudio che nei prossimi giorni potrebbero convocare la Tommasi come persona informata dei fatti.

La scorta di Berlusconi

Il 9 settembre 2010 due uomini giungono sotto casa di Sara Tommasi, a Roma, e vedono «due macchine con le guardie del corpo di Berlusconi» che si allontanano con a bordo la soubrette. È uno dei passaggi delle intercettazioni telefoniche agli atti dell’inchiesta della Dda di Napoli sul giro di squillo di cui avrebbe fatto parte l’ex concorrente dell’Isola dei Famosi. A parlare sono Vincenzo Saiello, detto Bartolo, presunto organizzatore del giro di prostituzione, e due suoi emissari giunti a Roma per un chiarimento con la Tommasi, tali Checco e Giosuè Amirante. I due arrivano sotto casa della soubrette e le chiedono di scendere per parlarle: lo scopo è convincerla a mantenere degli impegni presi con Bartolo. Giosuè: «Guagliò, in vita mia non mi è mai capitato una cosa del genere. Mentre stiamo aspettando giù al palazzo, che scende, ci ha mandato un messaggio ‘Giosuè, adesso scendo’, è arrivata… due macchine… con… con le guardie del corpo di Berlusconi. Se la sono venuta a prendere a questa e se la sono portata… guarda… è una cosa incredibile». Palazzo Chigi ha smentito la ricostruzione fatta in base alla diffusione di queste intercettazioni.

L’inchiesta punta anche a Casal di Principe

L’incontro che Sara Tommasi ebbe il 30 gennaio in un hotel di Giugliano (Napoli) fu organizzato da Bartolo, l’impresario coinvolto in un presunto giro di prostituzione e contraffazione di banconote, che era stato contattato da due uomini di Casal di Principe, noti alle forze dell’ordine, i quali volevano regalare questa serata con la showgirl a un loro amico. È uno degli elementi che emergono dall’inchiesta della Dda di Napoli sul giro di ‘squillo’ nel cui ambito sono state effettuate intercettazioni a carico della Tommasi. Gli investigatori in un primo momento hanno creduto che l’uomo cui era stato «regalato» l’incontro con la Tommasi fosse un latitante, quindi hanno compiuto indagini a Casal di Principe verificando che non si trattava di un ricercato. Il prezzo della serata si sarebbe aggirato intorno ai 1.500 euro. Sara Tommasi negli ultimi mesi sarebbe stata a Napoli quattro, cinque volte per appuntamenti artistici; in alcune circostanze Bartolo le avrebbe proposto dei clienti, ricevendo qualche volta risposte positive e in altri casi dei no. Nell’informativa depositata oggi in procura, di una cinquantina di pagine, ci sarebbero una quindicina di sms ed i testi di molte telefonate, in cui Sara Tommasi parla sia di Lele Mora, sia di Fabrizio Corona. C’è un sms al ministro Ignazio La Russa, nel quale lei gli chiede di incontrarlo e lui risponde di essere impegnato e rifiuta. Altri sms risultano inviati anche a Silvio e Paolo Berlusconi, senza risposta. Anche dalle telefonate intercettate risulta quanto la Tommasi ha detto ieri nella trasmissione radiofonica «Un giorno da pecora»: era costantemente preoccupata che qualcuno le somministrasse bevande drogate con sostanze stupefacenti.

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