Ciampino. Una scoperta archeologica minacciata dalla cementificazione. IL VIDEO

L’appello dell’Associazione Ciampino bene Comune

CIAMPINO (ROMA) – Nel mese di Dicembre una sensazionale scoperta archeologica è venuta alla luce durante gli scavi di indagine in zona Mura dei Francesi a Ciampino. Si tratta di un insieme di ville romane e strutture termali di notevoli dimensioni, datate I secolo a.C., con tanto di annessi magazzini, locali di servizio, statue e mosaici. Una delle ville portate alla luce, infatti, è stata attribuita al console e mecenate letterario Marco Valerio Messalla Corvino: all’interno di essa 7 statue delle mitologiche Niobi fanno pensare alle “Metamorfosi” di Ovidio, assiduo frequentatore del circolo letterario del console stesso, e dunque con ogni probabilità anche della risorta villa ciampinese, insieme a nomi come Orazio, Tibullo e Sulpicia. Un ritrovamento senza uguali per importanza non solo archeologica ma innanzitutto culturale, che rischia di essere soffocato per sempre dall’ennesimo quartiere anonimo, destinato all’oblio dall’ennesimo intervento edilizio senza scrupoli.

Il Comitato Ciampino Bene Comune, costituito da diverse sigle e singoli cittadini, si è fatto promotore per primo di una battaglia per la salvaguardia di questa area dalla zonizzazione edilizia pubblica e commerciale (ex 167), prevista da una variante del PRG. «L’amministrazione Comunale di Ciampino – spiegavano allora le associazioni –  continua a confermare i due siti archeologici come luogo per l’edificazione delle zone 167 e rimane completamente insensibile all’importanza storica delle aree e al loro valore!»
55.000 metri cubi di cemento potrebbero essere costruiti ad appena pochi metri di distanza dall’area degli scavi. L’area dei rinvenimenti è denominata Muri dei Francesi, toponimo legato alla battaglia che lì si svolse e che determinò la fine della cattività avignonese del papato. Area descritta dalla stessa Soprintendenza Archeologica di notevole valore ambientale, paesaggistico, storico e monumentale già prima delle sensazionali scoperte. Conserva infatti i resti del Barco Colonna, con casali secenteschi e il Portale attribuito a Girolamo Rainaldi, dichiarato fin dal 1935 patrimonio nazionale, rovinosamente crollato nel 2011 e finora non restaurato.
Ne nasce una petizione che raccoglie le firme di importanti nomi della cultura e dell’archeologia, italiani ed internazionali, che chiede in sostanza: Di mettere urgentemente in sicurezza quanto rimane del Portale secentesco e provvedere alla sua ricostruzione. Di fermare le costruzioni a ridosso dei beni rinvenuti. Che anche a Muri dei Francesi e a Colle Olivo sia attuato il criterio di tutela espresso nella recente sentenza del Consiglio di Stato in cui si afferma che “cura dell’interesse pubblico paesaggistico concerne la forma circostante, non le strette cose infisse o rinvenibili nel terreno con futuri scavi”. Che l’intera area del Parco dei Casali sia destinata alla città come patrimonio intangibile da salvare senza cedere a derive speculative che compromettono per sempre la ricchezza del territorio.

«Questa proprietà  – spiegano ancora dal comitato CBC – è di una società privata, che ha il dovere di mantenere le strutture tutelate e protette, mentre è vincolato solo il muro. Si tende a tutelare il “recinto” e non il contenuto del recinto». Ad oggi la situazione non è sostanzialmente cambiata, e l’area non risulta vincolata nel suo insieme. «L’iter del provvedimento di tutela per l’area dei Muri dei Francesi (Villa di Messalla e Barco Colonna) a Ciampino si sta concludendo, negli Uffici della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, senza alcuna reale forma di salvaguardia per il patrimonio archeologico e paesaggistico dei luoghi. Il Soprintendente Architetto Federica Galloni si accinge in questi giorni a controfirmare una revisione che, in sostanza, non modificherà l’assetto dei vincoli esistenti nel sito. Dunque, non opponendo alcuna significativa condizione per la difesa dell’area dall’aggressione edilizia in corso, come se atti e documenti prodotti nel tempo dalle diverse Soprintendenze interessate non avessero da tempo riconosciuto l’alto valore del luogo, e la recente e sensazionale scoperta della villa romana del console Marco Valerio Messala con le sette statue del ciclo dei Niobidi non fosse, di fatto, avvenuta. Ignorando – spiegano ancora i cittadini di C.B.C. – anche l’appello pubblico (alla salvaguardia integrale dell’area per le potenzialità culturali e produttive che una corretta valorizzazione consentirebbero)».

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