Equitalia. La vedova dell’artigiano suicida riceve cartella da 60mila euro

Tiziana Marrone, la vedova di Giuseppe Campaniello, l’imprenditore suicida che si diede fuoco a Bologna nel 2012, riceve l’ingiunzione di pagamento pari a 60.419,06 euro da pagare entro 60 giorni senza rateizzazione

ROMA – “Ho ricevuto 15 giorni fa la cartella di Equitalia relativa al debito di mio marito, che proprio per questo motivo si tolse la vita”. Giuseppe Campaniello si diede infatti fuoco davanti agli uffici della Commissione Tributaria di Bologna il 28 marzo del 2012, tormentato dalle pendenze con il fisco.

Tiziana Marrone, la vedova, solo dopo la morte di Giuseppe, era venuta a conoscenza dell’indebitamento di suo marito con l’Agenzia delle Entrate. Giuseppe, aveva lasciato alcune lettere prima di compiere quel gesto estremo e disperato, una di queste era indirizzata proprio alla Commissione Tributaria, nella quale evidenziava la sua posizione di onesto contribuente e in cui chiedeva che almeno la moglie fosse lasciata in pace. Di fatto così non è stato. Tiziana infatti, oltre al dolore e alle difficoltà che tuttora sta affrontando, viene ancora una volta colpita nella sua dignità. A quanto pare dunque ‘pagare’ con la propria vita non cancella i debiti con Equitalia.

 

“Vivo con 480 euro al mese di pensione di reversibilità di Giuseppe. Nonostante i curricula inviati non riesco a trovare lavoro e per di più vivo qui a Bologna al freddo, perché non posso neppure permettermi il riscaldamento”. “Ho chiesto aiuto più volte alle istituzioni, che si sono rivelate di fatto sorde e insensibili alla mia vicenda. Ho scritto lettere tra cui al Papa e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma non ho ricevuto ancora una risposta – precisa Tiziana – . “Anche chi aveva promesso di aiutarmi non si è mai fatto vivo”.

“Insomma, nessuna considerazione e ora ad aggravare la mia situazione arriva anche la cartella di Equitalia, quasi si volesse indurmi a un gesto disperato, vista la mia situazione economica”. Tiziana non è la sola a dover vivere questa tragedia, si è ormai perso il conto degli imprenditori che si sono tolti la vita in questi ultimi anni, e sono tanti i figli, le mogli, che invece di essere ‘risarciti’, fosse anche solo moralmente, sono destinati a subire l’ennesima ‘beffa’, l’ennesimo inganno.

Nel docufilm “Suicidio Italia – Storie di estrema dignità” di Filippo Soldi, dedicato appunto al tema dei suicidi a causa della crisi, era proprio Tiziana a pronunciare queste parole: “Io non mi sento tutelata, mi sento il dito puntato contro. Io ho paura … io ho paura di questo Stato”. Difficile darle torto.

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