CATANIA – Una donna siciliana, moglie di un pastore, che si rifiutava di avere rapporti sessuali con il marito perchè non curava la sua igiene personale ha dovuto subirli suo malgrado. L’uomo è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione in via definitiva dalla Cassazione, che ha ritenuto inammissibile il ricorso contro la pena inflittagli dal tribunale di Catania.
Di fatto, i giudici della Suprema Corte hanno stabilito che imporre un rapporto sessuale equivale allo stupro, accusa dalla quale l’uomo era stato assolto.