Il Festival Internazionale di Giornalismo si farà, grazie al crowdfunding

ROMA – Era il 17 ottobre 2013 quando Arianna Ciccone, fondatrice del Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia, aveva annunciato la fine del progetto “essendo impossibile un’altra edizione con i Budget degli ultimi anni”, citando le sue stesse parole. Oggi, invece,  possiamo dire con certezza che il festival si terrà: dal 30 aprile al 4 maggio 2014, gratuito ed aperto a tutti come per le passate edizioni. 

Protagonista di quest’impresa una delle più importanti novità degli ultimi anni, il crowdfunding. Nei giorni successivi alla notizia della chiusura del festival si era assistito ad un tumulto di tweet, post su Facebook, mail e messaggi di ogni genere che chiedevano di non far perire così l’evento, di continuare a lottare, di trovare il modo per tener ancora in vita una delle espressioni d’eccellenza italiane. Ed è stato questo importante supporto a far pensare ai creatori dell’evento di raggirare l’inadempienza delle istituzioni pubbliche tramite la sfida del crowdfunding. Il ragionamento alla base è molto semplice ed è un’evoluzione digitalizzata della primordiale forma di donazione: si pone un tetto minimo da raggiungere ed uno termine ultimo; se entro questa data, attraverso donazioni online, si raggiunge (o supera) la quantità di denaro stabilità la campagna ha avuto successo; in caso contrario (non si raggiunge il tetto stabilito) il denaro torna nelle tasche dei donatori così come ne è uscito. Arianna Ciccone e Chris Potter (compagno e co-ideatore dell’evento) stabiliscono così il 2 novembre 2013 i termini della raccolta fondi: 90 giorni e 100 mila euro.  Oggi, scaduta ormai da ore la campagna, sappiamo finalmente che non solo il tetto è stato raggiunto, ma che è stato anche superato arrivando alla cifra totale di 115.350 euro. A commuovere l’organizzazione non solo la vittoria dell’ardua scommessa, ma anche la provenienza diversificata delle donazioni: “Ci ha colpito il fatto di aver ricevuto contributi non solo dai ‘grandi’— racconta la fondatrice ma anche da molti piccoli donatori. Non solo aziende o grandi nomi del giornalismo, ma anche tanti cittadini. Su 710 contributi ricevuti 600 sono ‘piccoli’. E poi ci sono le scuole, i ragazzi. Il loro coinvolgimento ci ha commosso”. Tra i big si contano infatti la Philip Morris Italia, l’imprenditore Carlo De Benedetti, l’Ordine dei giornalisti, l’AIT Dolomiti e molti altri che, assieme ai comuni cittadini, hanno reso possibile questa sfida (su crowdfunding.festivaldelgiornalismo.com la lista completa dei donatori). Non si tratta solo di una meravigliosa dimostrazione di sostegno per un progetto così importante e genuino, ma anche di un ulteriore prova della grande funzionalità di questo nuovo mezzo di ricerca fondi per idee, opere e iniziative. Infine  riportiamo ancora le parole di Arianna Ciccone che assicurano il Festival di Giornalismo anche per i prossimi anni: “Quello che è successo quest’anno col crowdfunding ha significati troppo importanti per non continuare. Magari si punterà a una cifra più bassa e al centro ci sarà la voglia di coinvolgere le persone nel processo decisionale rispetto ai contenuti: forum, discussioni, votazioni su temi da trattare e speaker da invitare… Potrebbe essere davvero un’esperienza incredibile”.

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