Lanciato Satellite aerospaziale. Italia protagonista, Saggese si dimette

ROMA – Lanciato ieri sera alle 22.30 il nuovo satellite che, di fatto, segna il ritorno dell’Italia come protagonista nel mondo aerospaziale.

Il suo nome è Athena-Fidus, acronimo di Access on Theatres and European Nations for Allied forces – French Italian Dual Use Satellite, ed è un sistema satellitare geostazionario per servizi di comunicazione a “banda larga” per usi civili e militari. Il lancio è avvenuto nella base di Kourou nella Guyana francese a bordo del vettore Ariane 5. L’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) ha organizzato nell’auditorium della sede di Tor Vergata, un collegamento in diretta con la base per partecipare all’evento e monitorare il proprio lavoro. Alla serata hanno partecipato diversi esponenti militari della Difesa e molti dell’aeronautica civile italiana, nelle vesti di “ospiti” anche qualche elemento del Cnes, Centre National d’études Spatiales; tanto “ospiti” poi non lo erano, poiché, più che una trattativa italo-francese, è stata franco-italiana, a causa del 70% del potere decisionale e finanziario posseduto dai francesi, contro il restante 30% italiano. A dare il benvenuto agli spettatori è stato proprio il presidente dell’Asi, Enrico Saggese, che la mattina dello stesso giorno, ha ricevuto un avviso dalla Guardia di Finanza da cui apprendeva di essere indagato per concussione; in conseguenza di ciò, stamane ha consegnato le dimissioni ribadendo la sua totale estraneità ai fatti e che la sua reazione a rinunciare alla carica da lui coperta è stata solo il risultato di un ponderata riflessione sulla salvaguardia dell’immagine dell’azienda da lui rappresentata. Oltre a Saggese, iscritti nel registro degli indagati due suoi collaboratori, Francesca e Mario Giacomo Sette (dipendenti Finmeccanica distaccati presso l’Asi) e gli operatori di società Elena Oteri, Alfiero Pignataro, Salvatore Marascia e Vittorio Sette. Le società interessate dalle perquisizioni sono la Sistina Travel, che organizza viaggi all’estero per i dipendenti Asi, il Cira (Centro italiano di ricerche aerospaziali) con sede a Capua, la Get-It, con sede a Torino, la Eurofiere, con sede a Rivoli (Torino), la Art Work e la Space Engineering, entrambe a Roma.

 Il presidente ha poi ricordato come l’Italia, negli anni passati, ha ricoperto il ruolo di leader in questo campo ed ha portato alla memoria come siano stati gli stessi italiani ad occupare l terzo gradino del podio nella classifica dei primi lanci spaziali. Dopodiché, durante vari interventi sulle doti di Athena-Fidus, il collegamento con la Guyana si è tinto sempre più di un nero pessimista, la causa le continue voci di un ipotetico ritardo, nonostante il conto alla rovescia fosse avviato. Dai dieci minuti iniziali, si passa velocemente a nove, poi a otto, fino ad arrivare a sette. Lì, il countdown si blocca. Le voci confermate: a causa del forte maltempo il lancio viene posticipato di trenta minuti. Con il passare del tempo, nuovi annunci negativi prendono spazio, a tal punto da pensare ormai che a breve la base di Kourou avrebbe diffuso la notizia del rimando a data da destinarsi. All’improvviso, però la luce torna verde e il timer riparte. Dopo i sette minuti non lo si può fermare per nulla al mondo. Partito. Il ritorno dell’Italia nello spazio corrisponde a questo attimo, momento in cui le forze di due grandi paesi si sono unite.  

Il satellite è figlio della fusione accaduta nel  lontano 2006 tra l’Asi e la Cnes, che hanno firmato un accordo di cooperazione futura che non si fermerà di certo a tale progetto, ma che vede in questo il primo passo di una grande collaborazione; il contratto porta, oltre alla firma di Enrico Saggese, anche quella del suo collega transalpino, Yannick d’Escatha. Gli altri partecipanti ad un tale fusione di forze sono stati: il Ministero della Difesa italiano, il Dga (direction générale de l’armement), la Thales Alenia Space e Telespazio, tra i principali operatori al mondo nel campo dei servizi satellitari. Quest’ultimi hanno sviluppato il sistema di Athena – Fidus e sono responsabili del suo lancio e della sua realizzazione; in più, Telespazio ha partecipato alla realizzazione del segmento di terra.  Il satellite avrà vita operativa di oltre 15 anni; in questo momento occupa la posizione orbitale tra 23.7° E e 49° E, l’energia dei pannelli solari è minore di 5.5 Kw(kilowatt) e la potenza del payload è maggiore ai 4 Kw. 

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