Appello ai Paesi Bassi. Non deportate in Uganda il giovane gay Clydel K.

MILANO –  Si chiama Clydel K. ed è un giovane gay fuggito nel 2011 dall’Uganda in quanto perseguitato. “Sono stato discriminato,” afferma in una drammatica lettera che ha trasmesso al St Pauls Voice Centre di Kampala e al Gruppo EveryOne, “insultato, minacciato e torturato dai miei stessi familiari a causa del mio orientamento sessuale”.

Come altri omosessuali ugandesi, ha scelto i Paesi Bassi come destinazione e lì ha chiesto asilo politico. Il St Pauls Voice Centre e il Gruppo EveryOne hanno immediatamente inviato un appello urgente alle istituzioni olandesi, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite sui Rifugiati e alle istituzioni dell’Unione europea, chiedendo protezione umanitaria per Clydel. Roberto Malini, condirettore di EveryOne coltiva ottime speranze sull’esito dell’appello: “E’ confortante il fatto che recentemente le autorità dei Paesi Bassi ci hanno contattati assicurandoci che dopo l’approvazione della legge che perseguita i gay in Uganda, si premureranno di dedicare particolare cura e attenzione alle domande di coloro che raggiungono l’Olanda in quanto vittime di omofobia nella nazione africana”. 
 


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