Agricoltura. Il Def non affronta problemi e la crisi del settore

ROMA  «Il Documento di economia e finanza 2014 (Def), composto da oltre 1200 pagine, non dedica alcuna attenzione al comparto agricoltura e non affronta i nodi e la crisi del settore.

Sel ha votato contro sul parere richiesto alla commissione Agricoltura mentre a fare da stampella alla maggioranza ci hanno pensato i commissari del Movimento 5 Stelle che hanno votato a favore». Lo afferma il capogruppo di Sel in commissione Agricoltura, Franco Bordo.

«Il Documento- prosegue il deputato di Sel- non contiene alcuna indicazione sul versante dell’occupazione e della competitività delle imprese agricole, sulla semplificazione burocratica e per la valorizzazione e la tutela del made in italy agroalimentare. Niente neanche a favore dei giovani agricoltori e sulle agevolazioni per l’accesso al credito». Non è in questo modo «che si affrontano i gravi problemi che investono l’agricoltura italiana. Il Def dimostra- conclude Bordo- che l’Italia non ha una politica agricola degna dell’importanza di questo settore nell’economia nazionale».

I deputati della commissione Agricoltura del Movimento Cinque Stelle a margine della discussione del documento governativo dichiarano: «Il Def  presenta fin troppe lacune e non affronta nella maniera opportuna i numerosi problemi del nostro Paese. Dell’agricoltura, poi, pare essersi addirittura dimenticato. Per queste ragioni non possiamo che essere soddisfatti dell’accoglimento delle nostre osservazioni al parere sul documento votato questa mattina in Commissione, che impegnano concretamente il governo su alcuni punti chiave che caratterizzano il settore primario». «Tre sono i nodi su cui, a nostro avviso- proseguono i grillini- il gverno dovrebbe intervenire immediatamente: far sì che i fondi Pac sostengano i veri agricoltori e non chi dichiara di essere agricoltore ma, nei fatti, si occupa di tutt’altro; risolvere la questione dei doppi controlli sulle aziende agricole da parte delle Regioni e dello Stato, mettendo mano anche alTitolo V della Costituzione per evitare duplicazioni e complicazioni di competenze; e infine, predisporre nei tempi previsti i Piani di sviluppo rurale in modo da mettere in circolazione i fondi comunitari il prima possibile». 

Il punto «cruciale», secondo i deputati pentastellati, è lo «svincolo del cofinanziamento regionale dal Psi: senza questa operazione le Regioni non dispongono di risorse sufficienti per dare avvio ai progetti». Questi stessi impegni «saranno inseriti anche nella risoluzione al Def che presenteremo in Aula come Movimento Cinque Stelle, e ci auguriamo- concludono i commissari agricoli – che il governo li faccia davvero propri così da iniziare a valorizzare un settore quale quello agricolo».

(Dire)

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