Un impegno per l’Europa. 50 candidati sottoscrivono l’appello di Legambiente

Legambiente “Un impegno per L’Europa” e condividono quanto chiesto dall’associazione ambientalista: “Serve un’Europa lungimirante e dalla parte dei cittadini”

 

ROMA – “Il futuro dell’Europa è sempre più incerto. Le politiche di austerità hanno fallito aggravando la crisi economica sociale e ambientale, facendo crescere a livelli mai visti la sfiducia dei cittadini nei confronti dei loro leader politici e del progetto europeo. Serve una profonda trasformazione che superi la scarsa lungimiranza dei mercati e rimetta al centro i bisogni reali delle persone. È cruciale che il nuovo parlamento Europeo raccolga la sfida”. Con questo parole si apre “Un impegno per l’Europa”, l’appello che Legambiente ha lanciato in questi giorni ai candidati delle prossime elezioni europee in programma a fine maggio, chiedendo loro di sottoscrivere il testo. “Abbiamo bisognocontinua l’associazione ambientalista – di una società inclusiva, rispettosa delle differenze e che combatte le disuguaglianze, che investa sull’innovazione, la cultura, che affronti la questione dei mutamenti climatici”. Per far ciò è indispensabile che il nuovo Parlamento europeo decida di: 1) uscire dalla politica di austerità, 2) pensare ad una riforma del bilancio comunitario e rivedere il funzionamento delle istituzioni europee, 3) rivedere la strategia europea clima-energia 2030; 4) pensare ad un’Europa dei cittadini.

L’appello di Legambiente non è passato inosservato ed è stato letto e sottoscritto già da oltre cinquanta candidati appartenenti a diversi schieramenti politici. Tra i primi firmatari:  Monica Frassoni (Green Italia), Roberto Della Seta (Green Italia), Francesco Ferrante (Green Italia), Giuliana Sgrena (Tsipras), Raffaella Bolini (Tsipras), Renato Soru (PD), Alfredo Somoza (Tsipras), Fabio Granata (Green Italia), Silvana Arbia(Tsipras), Beppe Gamba (Green Italia), Davide Sabbadin (Green Italia), Daniela Padoan (Tsipras), Stefano Sarti (Tsipras), Lucia Venturi (Green Italia), Felice Roberto Pizzuti (Tsipras), Stefano Lugli (Tsipras), Anna Lucia Bonanni (Tsipras), Nicolò Ollino (Tsipras), Lorena Lucattini (Tsipras), Rossella Rispoli (Tsipras), Enrico Gasbarra (PD), Lorena Pesaresi (PD), Stefania Pintarelli (Green Italia), Francesco Cuconato (Green Italia), Lorella Carimali (Green Italia), Alessandro Rosasco (Green Italia), Bertocchi Patrizia (Green Italia), Enzo Millich (Green Italia), Gianemilio Ardigò (Green Italia), Enrico Fedrighini (Green Italia), Averaldo Farri (Green Italia), Elena Grandi (Green Italia), Michela Volpe (Green Italia), Francesca Mazzotti (Green Italia), Giuseppe Ramera (Green Italia), Caterina Salabè (Green Italia), Roberto Cavallo (Green Italia), Nabil Pulita (Green Italia), Luana Zanella (Green Italia), Enzo di Salavatore (Tsipras), Marco Furfaro (Tsipras), Cecilia Benedetta De Bartholomaeis (Green Italia), Marco Boato (Green Italia), Lucia Maddoli (Tsipras), Paola Bernasconi (Green Italia), Franco Bonanini (Forza Italia), Simona Sanfilippo (Green Italia), Maria Cristina Pusceddu (Green Italia), Fabio Amato (Tsipras), Angelo Spanò (Green Italia), Angelo Bonelli (Green Italia), Annalisa Corrado (Green Italia), Barbara Padovan (Green Italia), Francesco Alemanni (Green Italia), Lucia Maddoli (Tsipras.

 

“Quello che serve all’Europa – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – è un green new deal europeo che ridia fiducia e speranza ai cittadini. La sola via di uscita dalla crisi in grado di costruire una casa comune europea solidale inclusiva sostenibile e competitiva allo stesso tempo. Solo in questo modo sarà possibile creare nuovi posti di lavoro, accrescere la competitività della nostra economia, affrontare seriamente la crisi climatica e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Una sfida che l’Europa non può assolutamente perdere, per questo le prossime elezioni europee rappresenteranno l’occasione per disegnare un nuovo profilo dell’Europa superando le scelte ideologiche dell’austerity, rivedendo l’impostazione stessa del bilancio comunitario e costruendo le condizioni per garantire una reale partecipazione dei cittadini”.   

Nell’appello “Un impegno per l’Europa”, Legambiente definisce quelli che sono i quattro punti principali per un’Europa lungimirante e dalla parte dei cittadini. 1) Uscire dall’austerità: il primo importante test per il nuovo Parlamento sarà la revisione della strategia Europa 2020, che mira a superare l’attuale crisi investendo in un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva. La strategia vedrà Ue e governi nazionali attivarsi su: uso efficiente delle risorse, innovazione, politica industriale, economia digitale, giovani, occupazione e lotta alla povertà. Investimenti rimasti sulla carta a causa della miope politica di austerità. Gli attuali vincoli di bilancio devono essere sbloccati. Mettere prima a posto i conti, e poi lo sviluppo, è evidente che non può funzionare.

 

2) Riforma del bilancio comunitario e del funzionamento delle istituzioni europee: il prossimo Parlamento europeo non può lasciarsi sfuggire l’occasione per una profonda revisione delle priorità del bilancio in modo da garantire all’Unione Europea le necessarie risorse per vincere la crisi e uscirne rafforzata. È necessaria una nuova politica di bilancio in coerenza con i target ambientali dell’Ue, che devono essere rafforzati per arrestare il preoccupante trend di consumo d risorse naturali e affrontare seriamente i mutamenti climatici in corso.

 

3) Revisione della strategia europea clima-energia 2030: il livello di ambizione comunitario degli obiettivi climatici ed energetici proposti dalla Commissione, entro il  2030 il 40% di riduzione interna delle emissioni di CO2 e l’aumento non vincolante per gli Stati membri al 27% per le rinnovabili, non è coerente con la traiettoria di riduzioni di emissioni di almeno il 95% del 2050, in grado di contribuire a contenere il riscaldamento del pianeta sotto la soglia critica di 2°C. Entro il 2030 l’Ue deve impegnarsi almeno al 55% di riduzione delle sue emissioni interne come contributo ad un accordo globale ambizioso e giusto da sottoscrivere nel dicembre 2015 alla Conferenza sul clima di Parigi.

4) L’Europa dei cittadini: per l’associazione ambientalista c’è bisogno di interventi strutturali su punti fondamentali e una politica che esprima una forte idea strategica dell’Europa che si vuole. Un’Europa fatta di partecipazione, in grado di coinvolgere i cittadini europei garantendo la possibilità di partecipazione ai processi decisionali che rivitalizzi la democrazia e la coesione sociale. Di Legalità, per contrastare i traffici internazionali di rifiuti attraverso una rapida omogeneizzazione delle legislazioni nazionali, un altrettanto omogeneo sistema di controlli alle frontiere europee, una comune attività di intelligence che metta sotto controllo i flussi di scarti e materiali ed i flussi finanziari. Un’Europa che guardi al Mediterraneo, inteso come luogo privilegiato di dialogo con gli altri paesi in nome della pace e del comune sviluppo. Un’Europa che sposti l’attenzione politica e le risorse sull’agricoltura di qualità e sul biologico, continuando la lotta contro la penetrazione in Europa degli Ogm; un’Europa che pensi ad una politica che ampli e renda efficienti il trasporto pubblico per la mobilità delle persone e delle merci, rivedendo le previsioni delle grandi infrastrutture di trasporto a cominciare dal corridoio ferroviario ovest-est e l’approccio alla regione alpina come riserva di risorse ecologiche e di garanzia per la sicurezza dei territori e come laboratorio per nuovi modelli di sviluppo. Un’Europa che punti sulla rigenerazione urbana delle città e che investa su cultura e conoscenza.

 

A questo link l’appello di Legambiente “Un impegno per l’Europa”

 

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