Milano, 20 maggio: la poesia ricorda Auschwitz e dice no agli abusi sulle minoranze e sull’ambiente

 

MILANO – . La poesia dice “Mai più”. Lo dice con sdegno e commozione, con coraggio e speranza nel tragico anniversario dell’istituzione del campo di concentramento Auschwitz I, che avvenne il 20 maggio 1940. Attorno ad Auschwitz I crescerà nel suo imponente orrore la “Fabbrica della morte”.

La mattina dello stesso giorno, settantaquattro anni dopo, Dario Picciau, Guaman Allende, Fabio Patronelli, Steed Gamero, Daniel Cantos, Susana Rosa, Myrna Baquerizo e io abbiamo incontrato per la prima volta davanti al Memoriale della Shoah di Milano i poeti statunitensi Michael Rothenberg, Terri Carrion e Steve Rice. Ci siamo abbracciati come vecchi amici, perché da qualche anno lavoriamo insieme, con gli strumenti della poesia e dell’impegno civile, per i diritti umani e l’ambiente. Michael e Terri sono i fondatori del movimento di poesia globale 100 Thousand Poets for Change: un movimento cui diamo spesso il nostro contributo, perché la rete di poeti capaci di mettersi al servizio dei perseguitati, contro gli abusi sull’uomo e sull’ambiente cresca sempre di più. Il Memoriale di Milano è costruito nella sede del Binario 21 della Stazione Centrale, luogo da cui gli ebrei di Milano venivano deportati dai nazisti verso i campi di sterminio. L’architetto Guido Morpurgo, autore del progetto che ha dato a quel luogo di dolore l’aspetto attuale, ci ha gentilmente guidati attraverso il Memoriale, ricordando le deportazioni, i morti e i sopravvissuti. Michael Rothenberg, ebreo, si è commosso profondamente. “La Shoah ha causato alla mia famiglia e al mio popolo ferite e orrori che non sono ancora guariti,” mi ha confidato, “ed è per me straziante ripercorrere le orme dei miei fratelli che venivano condotti verso la morte. Pensavo che non avrei mai avuto la forza di entrare in un luogo come questo e invece finalmente l’ho fatto e non lo dimenticherò mai”. Anche gli altri poeti si sono emozionati. Qualcuno ha pianto. Quando abbiamo pranzato insieme, ci sentivamo ancora più uniti. Ognuno di noi aveva una storia personale e artistica diversa da quella degli altri, una sua esperienza, una sua cultura, un suo linguaggio. Ma nei nostri cuori due piccole parole risuonavano, con la stessa voce, che è la voce dei martiri e dei testimoni: “Mai più”.

Nel pomeriggio ha avuto luogo, dopo il saluto del Console Generale dell’Ecuador a Milano Narcisa Soria Valencia e alla presenza del Console Generale del Messico a Milano Marisela Morales, di fronte a un pubblico cosmopolita, il recital di poesie per ricordare Auschwitz e la Shoah. E’ stato un evento toccante, indimenticabile, che si è svolto nel Salotto del Consolato Generale dell’Ecuado. “In tutta la mia vita non ho mai assistito a una lettura di poesie così potente, intensa, emozionante,” ha detto un’anziana insegnante al termine del reading. “E’ stato un evento irripetibile, nel quale artisti straordinari hanno espresso dal profondo dei loro cuori la bellezza dei loro versi, costruendo un Memoriale di parole ed emozioni che non dimenticherò mai”. Parole che condivido. Per fortuna, altri potranno assistere alle fasi salienti della visita dei poeti al Memoriale e del recital per la Memoria grazie a un video che è in fase di montaggio. Durante il pomeriggio, si sono alternati poeti e artisti che uniscono a un talento cristallino l’impegno quotidiano per i diritti umani e civili. Michael Rothenberg, di cui ho avuto il piacere di leggere una poesia che avevo tradotto in italiano, e Terri Carrion, i grandi poeti venuti dagli Stati Uniti, hanno dato prova della loro straordinaria abilità di performer. Insieme a loro  al Consolato dell’Ecuador, inizieremo presto una campagna per affiancare – con i 100 Thousand Poets for Change ed EveryOne Group – l’azione dell’Ecuador contro la Chevron-Texaco, la compagnia petrolifera che ha causato nello stato dell’America Latina uno dei peggiori disastri ambientali della storia. Nel corso del pomeriggio è stata inaugurata le mostra dell’artista peruecuadorianio Juan Carlos Cobeñas.

In chiusura, dopo l’esibizione musicale di Marco Mantovani (arpeggiatore Saarang) e Fabio Patronelli (handpan) e la performance del soprano Ani Balian e del tenore Enrico Bellani, ho presentato il Premio Internazionale Milano per la poesia, la musica e l’arte e – uno per uno – gli artisti che hanno ricevuto il riconoscimento per il 2014, consegnato loro dal Console Generale dell’Ecuador a Milano Narcisa Soria Valencia. Qui di seguito, i loro nomi. 

Marisela Morales 

Console Generale del Messico a Milano

Poesia: 

Isoke Aikpitanyi

Guaman Allende

Elisa Amadori Brigida

Ninnj Di Stefano Busà

Daniel Cantos

Terri Carrion

Fabio Clerici

Rebecca Covaciu

Maurizio Cucchi

Alberto Figliolia

Steed Gamero

Hafez Haidar

Franco Loi

Argene Madeddu

Roberto Malini

Steve Rice

Michael Rothenberg

Mariantonietta Zingarelli

Belle arti:

Juan Carlos Cobeñas (artista)

Dario Picciau (artista e regista)

Fabio Patronelli (artista)

Wally Bonafè (artista)

Karla Cobeñas (artista)

Giorgio Grasso (critico d’arte)

Musica:

Marco Mantovani (musicista)

Ani Balian (soprano)

Enrico Bellani (tenore)

 

 

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