Crisi. Nel 2013 trentasettemila richieste Help center Roma Termini

ROMA  – Quasi 37mila richieste di aiuto arrivate nel solo 2013 all’help center di Roma Termini da parte di persone in condizioni di disagio sociale.

Per 17.482 di queste è stato necessario avviare un vero e proprio percorso di recupero. Sono i dati che emergono dal rapporto annuale 2013 dell’Onds-Osservatorio nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane, promosso da Ferrovie dello Stato e Anci, presentato questa mattina a Roma. Quello di Termini è uno dei 14 centri di accoglienza presenti in altrettante stazioni. Gli utenti abituali nel 2013 sono stati 2.822, dei quali 1.511 per la prima volta. A chiedere aiuto sono stati il 77% uomini e il 23% donne. Gli stranieri sono stati 2.053. Le porte del centro si sono aperte in media 141 volte al giorno.

«C’è sempre più gente che scivola nell’area della povertà. Il 38% delle famiglie laziali sono in condizioni di povertà relativa: se gli dovesse capitare una spesa improvvisa di 700 euro cadrebbero in profonda crisi- ha commentato Rita Visini, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio – Il lavoro di oggi esplicita un disagio non solo nelle stazioni ma in tutta la società in cui viviamo. E chiama in causa tutti: i cittadini e ancora di più le istituzioni».«Come Regione Lazio – ha continuato Visini- ci stiamo impegnando sul tema della povertà. Stiamo cercando di dar corpo a un welfare nuovo e partecipato. Dobbiamo fare rete, da soli non si va da nessuna parte. Nella legge che stiamo preparando abbiamo previsto un osservatorio regionale sulla povertà, in gran parte prendendo spunto da questo osservatorio. Se lavoreremo in questa direzione riusciremo a creare comunità più giuste e più ricche».

«Quando nacque qualche anno fa questa collaborazione tra Ferrovie dello Stato, i Comuni e gli enti della cooperazione sociale, fu una grande novità. Una novità di eccellenza, anche a livello europeo» ha dichiarato invece Rita Cutini, assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale. 

«Questo – ha proseguito – mi sembra il percorso che ho trovato e che convintamente voglio continuare. Un dato importante del rapporto è l’aumento vistoso dei contatti, passati a livello nazionale da 170mila a 217mila, permettendoci di poter registrare le difficoltà che le nostre città stanno aumentando. È chiaramente un dato nazionale, però è evidente come questi numeri siano una conferma dei dati Istat sulla povertà assoluta.

È un tema che va messo davvero come priorità delle politiche sociali, sia nazionali, sia europee ma anche comunali e locali. Noi abbiamo già fatto delle cose, ad esempio una ricerca con la fondazione De Benedetti per cercare di capire meglio questo fenomeno che ha dei dati inediti e andare al di là degli stereotipi. Abbiamo lanciato quest’anno il piano estivo per i senza dimora: per la prima volta nella Capitale abbiamo fatto un piano di protezione per i più fragili per questa stagione. In questo senso crediamo di continuare. L’impegno è massimo».

(Dire)

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