Agcom: sovraesposizione di Berlusconi in tv. Vantaggi per il Pdl

ROMA – L’Autorità garante dell e comunicazione finalmente esce dal suo letargo e, in una nota, denuncia la massiccia presenza del premier sui telegiornali da lui controllati o di cui è addirittura proprietario.  Nel tempo di notizia, c’è «un’obiettiva sovraesposizione del presidente del Consiglio, il quale, oltre tutto, è direttamente parte nelle elezioni amministrative in quanto capolista a Milano»: lo ha rilevato il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, che ha esaminato oggi, anche a seguito degli esposti presentati, i dati del monitoraggio sul pluralismo politico relativi alla campagna elettorale in corso (periodi 31 marzo-9 aprile; 10-16 aprile; 17 – 23 aprile). Perciò l’Agcom ha ribadito a tutti i tg «di attenersi con particolare rigore ai principi di completezza, correttezza, obiettività, equità, imparzialità e parità di trattamento di tutte le liste e i soggetti concorrenti, fino alla fine della campagna elettorale, ricordando che non è consentito un uso di riprese televisive con presenza diretta, non giustificata, di membri del Governo o di esponenti politici».

L’Autorità – spiega una nota dell’organismo di garanzia – ha riscontrato che in generale sempre nei tg «nel tempo di parola (criterio prevalente di verifica) si nota ancora un qualche squilibrio, nonostante che nell’ultima settimana siano stati sensibilmente riequilibrati sbilanciamenti precedenti». Relativamente al tempo di notizia, «pur considerando la libertà editoriale nel rappresentare l’attualità della cronaca», l’Autorità «ha rilevato la necessità che nella cronaca politica venga posta maggiore attenzione alla rappresentazione equilibrata di tutti i punti di vista, specialmente fra le opinioni delle forze politiche di maggioranza e quelle di opposizione, evitando che si determinino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali». A quanto si apprende, le decisioni di oggi sono state adottate all’unanimità dal Consiglio dell’Agcom, con l’astensione del commissario Antonio Martusciello.

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