Salviamo Nina: un grazie al governo della Moldavia

MILANO – Il 19 marzo scorso Roberto Malini e Dario Picciau, co-presidenti del Gruppo EveryOne, ricevevano una email dal dottor Angelo Gitto di Bologna: “Ho ricevuto da un amico il vostro indirizzo e vi scrivo perché ho bisogno di un consulto umanitario.

Nina, giovane donna residente in Moldavia, di circa 38 anni, madre di due figli adolescenti, è in precarie condizioni economiche ed è affetta da cirrosi epatica, in lista d’attesa per un trapianto del fegato. Siamo preoccupati che l’organo di cui necessita non arrivi in tempo, dato che la Moldavia non dispone di mezzi e risorse tali da far fronte a questo caso in maniera funzionale e tempestiva. Chiedo, sulla base della vostra professionalità e competenza, di fornirci qualche indicazione per aiutare questa donna a risolvere il suo grave problema e scongiurare il pericolo di lasciare orfani due figli. In attesa di una vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente e aspetto vostre notizie”. Il Gruppo EveryOne consigliava al dottor Gitto di rivolgere un appello al governo della Moldavia con una lettera, inviandola anche all’Alto Commissario ONU per i diritti umani, al Consiglio d’Europa e a Sua Santità Papa Francesco: “Un appello chiaro affinché la sanità moldava, con l’intervento delle altre istituzioni cui è rivolto l’appello, garantisca il trapianto e le cure urgenti di cui necessita Nina per sopravvivere, come prevedono la Costituzione della Moldavia, la Carta dei Diritti Fondamentali della Persona nell’Unione Europea, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,” precisava Roberto Malini. Grazie alla sinergia fra il Comitato SalviamoNina, fondato dal dottor Angelo Gitto e dalla signora Maria Ababii, e il Gruppo EveryOne, l’appello veniva trasmesso alle autorità. “Nina è un esempio di dedizione e coraggio,” scriveva il dottor Gitto alle istituzioni, “e sta affrontando da sola questa immane tragedia, anche perché è madre di due splendidi figlioli, che non hanno nessuna intenzione di restare orfani. Noi, conoscendola personalmente, abbiamo deciso di affrontare insieme a lei questa grave situazione di salute”. Dopo giorni di febbrile attesa, il ministero della Sanità della Repubblica di Moldavia interveniva per garantire alla paziente gli esami e le cure adeguate. “Caro Roberto sembra che ci siano novità,” scriveva il Comitato Salviamonina a Malini in data 15 aprile. “Abbiamo appena chiamato in Moldova e la dottoressa che segue Nina ci ha comunicato che il Ministero della Sanità Moldavo ha risposto positivamente all’appello e ha deciso di interessarsi alla paziente. L’hanno chiamata per approfondire il caso e stabilire se ci sono le condizioni per effettuare un eventuale imminente trapianto.Domani viene ricoverata e valuteranno se può essere operata. Sembra che l’emergenza di Nina sia ora considerata dal governo moldavo come caso umanitario. Continueremo a vigilare insieme a voi, ma siamo pieni di speranza.Ti farò avere copia della lettera, per continuare la nostra opera di mediazione”. Dopo l’intervento da parte delle istituzioni moldave il Comitato SalviamoNina e il Gruppo EveryOne hanno inviato una lettera al ministero della Sanità e al governo della Repubblica della Moldavia, ringraziandoli con riconoscenza e ammirazione. Un ringraziamento esteso alle istituzioni internazionali che hanno sostenuto l’appello e si sono impegnate per la civiltà e per salvare una vita, che è sempre unica e preziosa. Ora Nina ha una possibilità di guarire: quella possibilità che dovrebbe essere un diritto umano fondamentale, ma che purtroppo è negata ogni giorno a milioni di esseri umani nel mondo.
 
 
 

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