Ferrovie: Trenitalia contro i suoi abbonati e nessuno capisce il perché

ROMA – Fino al 30 giugno gli abbonati ai treni FrecciaRossa e FrecciaArgento potevano utilizzare qualsiasi treno Alta Velocità senza obbligo di prenotazione.

Dal 1° luglio 2015, facendo riferimento ad una generica raccomandazione dell’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie), Trenitalia ha emesso una disposizione che obbliga gli abbonati a dotarsi della prenotazione del posto ogni volta che utilizzano treni AV.

Questa norma, contestata immediatamente da Federconsumatori, sta determinando gravi e quotidiani problemi ai pendolari, questi i più ricorrenti:

  • perdite di tempo aggiuntive per procurarsi la prenotazione;
  • incertezza sulla disponibilità dei posti prenotabili (spesso esauriti per gli acquisti di biglietti singoli operati in precedenza);
  • difficoltà aggiuntive nell’utilizzare un treno diverso da quello già prenotato, in contrasto con la necessaria flessibilità al possibile variare dell’orario di uscita dal luogo di lavoro, spesso non previamente definibile con certezza dal pendolare.

Per Federconsumatori il provvedimento introdotto da Trenitalia ha reso insostenibili le modalità di prenotazione, trasformando impropriamente l’abbonamento in un ticket a convalida giornaliera. Tale soluzione, a giudizio dell’Associazione, contrasta con i diritti degli abbonati così come tutelati dalla normativa europea e deve trovare una diversa soluzione per gestire adeguatamente le nuove forme di pendolarismo che si stanno affermando nel trasporto ferroviario dell’Alta Velocità.

In questo senso Federconsumatori ha proposto all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) di adottare indirizzi che prevedano la verifica del numero di abbonati che utilizzano i diversi treni AV (a conoscenza di Trenitalia e altri organismi) e rendere non-prenotabili su ogni treno AV un numero congruo, trasparente e noto di posti proporzionale al numero degli abbonati, eventualmente raggruppati nella stessa vettura. Ulteriore possibilità a vantaggio degli abbonati, in caso di modifica all’ultimo minuto del proprio orario, di poter viaggiare anche all’in piedi, nel limite numerico previsto dalle norme di sicurezza, gestendo così un fenomeno che sarebbe eccezionale.

Va precisato che le norme finora note non escludono infatti la possibilità di viaggiare all’in piedi, ma impongono solo limiti di numero e di allocazione sul treno di questi viaggiatori.

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