Il cardinale Bagnasco: “La politica italiana è inguardabile”

ROMA – “La politica che ha oggi visibilità è, non raramente, inguardabile, ridotta a litigio perenne, come una recita scontata e – se si può dire – noiosa”.

Non lascia spazio a equivoci il discorso di oggi del presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco. In apertura dei lavori dell’assemblea nazionale, le parole di Bagnasco hanno colpito con forza l’attuale classe politica: “È il dramma del vaniloquio, dentro – come siamo – alla spirale dell’invettiva che non prevede assunzioni di responsabilità”. “La gente è stanca – ha continuato il cardinale – di vivere nella rissa e si sta disamorando sempre di più. Gli appelli a concentrarsi sulla dimensione della concretezza, del fare quotidiano, della progettualità, sembrano cadere nel vuoto”.

 

Il presidente della Cei ha criticato anche la stampa, “che appare da una parte troppo fusa con la politica, tesa per lo più ad eccitare le rispettive tifoserie, e dall’altra troppo antagonista, e in altro modo eccitante al disfattismo, mentre dovrebbe essere fondamentalmente altro: cioè informazione non scevra da cultura, resoconto scrupoloso, vigilanza critica, non estranea ad acribia ed equilibrio”.

Bagnasco ha spiegato che l’Italia “non si salva con le esibizioni di corto respiro, né con le slabbrature dei ruoli o delle funzioni, né col paternalismo variamente vestito”, ma soltanto con un “soprassalto diffuso di responsabilità” che porti al dialogo. E ha invitato a “preparare una generazione nuova di cittadini che abbiano la freschezza e l’entusiasmo di votarsi al bene comune, quale criterio di ogni pratica collettiva”.

 

 

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