Jobs Act, passano i decreti, il M5S promette battaglia

ROMA – Oggi  il Consiglio dei ministri termina con l’attuazione sui quattro decreti attuativi del Jobs Act e la delega fiscale.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha espresso piena soddisfazione per la conclusione della riforma del lavoro. “Abbiamo rimesso al centro il contratto a tempo indeterminato. Centinaia di migliaia di precari hanno un contratto stabile”. Inoltre tra i decreti viene prevista anche l’estensione della cassa integrazione  a 1,4 milioni di lavoratori delle aziende da 5 a 15 dipendenti  che prima non avevano copertura. “Abbiamo fatto lavoro importante”, ha sottolineato il ministro, spiegando inoltre che viene stabilizzata la Naspi a 24 mesi. 

Poletti, dal canto suo, ribadisce che non c’è nessun rischio di costituzionalità per i quattro decreti attuativi della riforma del Jobs act appena approvati dal Cdm.  “Non c’e’ nessun rischio di incostituzionalità  – ha risposto il ministro a una domanda in conferenza stampa -. I decreti sono pienamente validi”.

Inosmma mentre il governo gioisce piovono critiche dal movimento 5 Stelle.  ”E’ desolante ascoltare il governo vantarsi di aver compiuto la più grande operazione di svalutazione dei diritti che non aumenta affatto la produttività e che non creerà, al netto del doping degli incentivi contributivi, un solo posto di lavoro. Sentendo Poletti non capiamo se c’è o ci fa”. Inoltre continua la nota dei deputati M5S in commissione Lavoro: ‘’Gli ammortizzatori disegnati dal Palazzo Chigi non hanno nulla a che vedere con il nostro Reddito di cittadinanza, non   hanno natura universale, ma assicurativa e aggravano le diseguaglianza tra lavoratori più o meno fortunati. Mentre autonomi e professionisti sono totalmente dimenticati. La nuova Agenzia per le politiche attive del lavoro (Anpal) è un carrozzone che non abbatte i costi – secondo i 5 Stelle – ma rischia di trasformarsi in un”ulteriore mangiatoia per le solite clientele politiche. Mentre rimane la beffa di una dotazione finanziaria per la formazione e la riqualificazione del lavoratore del tutto ridicola. E’ inutile anche la nuova agenzia che dovrebbe unificare i controlli sul lavoro – a detta dei 5 Stelle – L”integrazione tra Inps, Inail e ministero si può fare in modo più snello sulla base di un database unico dei controlli e delle verifiche. Ricordiamo che esiste già un archivio informatico presso Inps che siinterfaccia con Guardia di finanza e Agenzia delle Entrate “. Insomma il l M5S  promette battaglia e farà di tutto per smontare un regime normativo che offende la dignità dei lavoratori e porta accumulo di profitto in favore delle solite oligarchie.

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