Salute. Sette italiani su dieci sognano vecchiaia in agriospizio

Ad Expo focus su agricoltura sociale con la mostra dei prodotti della comunità San Patrignano

ROMA – Quasi sette italiani su dieci (68 per cento) esprimono gradimento per l’agriospizio dove poter trascorrere la vecchiaia a contatto con la campagna mentre piu’ di tre italiani su quattro (78 per cento) vorrebbero far frequentare ai propri figli una fattoria didattica a contatto con gli animali e le piante coltivate. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti su dati Ipr marketing divulgata in occasione del convegno “Agricoltura sociale e Microcredito”, promosso all’Expo dal Ministero delle Politiche Agricole, con l’apertura della mostra dei prodotti di San Patrignano, la comunità che per prima ha utilizzato l’agricoltura sociale quale importante strumento per il recupero e il reinserimento di persone affette da dipendenze.

L’agricoltura sociale è la nuova frontiera delle campagne italiane dove – sottolinea la Coldiretti – sono impegnate già oggi oltre mille e cento imprese agricole e cooperative, attorno alle quali gravitano decine di migliaia di rifugiati, detenuti, disabili, tossicodipendenti. Lungo tutta la Penisola, nelle aree rurali come in quelle periurbane  – precisa  la Coldiretti – stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza (droga e alcool in particolare) all’agricoltura terapeutica (ortoterapia, ippoterapia ecc.), con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate (minori a rischio, disoccupati di lunga durata, ecc.) e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità (agriasilo, orti per gli anziani, ecc.).

Una opportunità che finalmente ha trovato il sostegno di una legge nazionale sull’agricoltura sociale che entra in vigore il 23 settembre e che definisce una cornice comune, da valorizzare e promuovere anche nei nuovi PSR che accompagneranno lo sviluppo delle aree rurali fino al 2020. Un provvedimento, che come ha sottolineato il Presidente della repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato per la giornata dell’agricoltura promossa dalla Coldiretti ad Expo, “è importante  soprattutto per tutti quei giovani imprenditori e cooperatori sociali che, attraverso l’attività agricola, aiutano le persone svantaggiate e in difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, offrendo loro sostegno e opportunità concrete di riabilitazione, nell’ambito di un progetto di solidarietà e inclusione sociale.”

“E’ nato un nuovo modello di welfare che vede l’agricoltura protagonista con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti piu’ vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.

“L’agricoltura sociale è la punta piu’ avanzata della multifunzionalità che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale” ha concluso il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

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