Trivellazioni in mare. La Conferenza dei Servizi rinvia la decisione

Legambiente: “Bene. Avanti con le mobilitazioni contro le trivelle in tutto il Paese”

 

ROMA – La Conferenza dei Servizi rinvia la decisione per la realizzazione del progetto “Ombrina Mare 2”, la piattaforma petrolifera con annessa nave di prima raffinazione che si vorrebbe realizzare nel mare abruzzese a poche miglia da dove sta nascendo il Parco nazionale della Costa Teatina.

“Una buona notizia – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani che ha partecipato alla mobilitazione delle associazioni e dei cittadini sotto il Ministero dello Sviluppo Economico –, avremo più tempo per intensificare la nostra mobilitazione in opposizione al progetto, anche in vista della possibile stagione referendaria, con ben 10 Regioni che hanno depositato in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni previste dagli articoli dello Sblocca Italia”.

“La bella e partecipata mobilitazione di oggi– ha dichiarato il presidente di Legambiente Abruzzo Giuseppe Di Marco – si chiude con la buona notizia del rinvio. Per il futuro però ci auguriamo che non succeda quanto avvenuto oggi, con i consulenti degli enti locali, comuni e regioni, esclusi dall’incontro, nel totale spregio della democrazia. Con l’occasione poi, chiediamo al presidente della Regione di accelerare l’iter normativo per l’adozione della moratoria per le attività estrattive entro 12 miglia dalla costa e di intervenire celermente per una rapida istituzione del Parco regionale della costa teatina”.

Secondo le stime del ministero per lo Sviluppo Economico, le riserve certe di petrolio sotto i nostri fondali equivalgono a meno di 2 mesi di consumi nazionali (ai tassi attuali). Riempire i nostri mari di trivelle, dunque, non servirebbe a ridurrebbe la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero ma solo a ipotecare il futuro delle nostre coste e a danneggiare irrimediabilmente turismo, pesca e aree marine protette.

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