Oms mette al bando carni lavorate, sono cancerogene

ROMA – Salsicce, wurstel e tutte le carni lavorate finiscono nel mirino dell’Oms che le inserisce nella lista delle sostanze “certamente cancerogene per l’uomo”.

La decisione scaturisce dalle evidenze relative al cancro del colon-retto e dello stomaco di una serie di studi susseguitisi negli anni che l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riunito in uno studio pubblicato su “Lancet Oncology”. Classificata come “probabile cancerogena per l’uomo” anche la carne rossa. Secondo quanto appurato dal team di 22 esperti di dieci diversi Paesi chiamati a indagare sulla questione, vi sono evidenti legami fra il consumo di carne lavorata con il rischio di cancro del colon-retto, ma anche con i tumori del pancreas e della prostata.Ma a gettare acqua sul fuoco dell’allarme é l’oncologo Carmine Pinto che ribadisce come si tratti di evidenze già note da tempo. E comunque assumere la carne con moderazione non espone al rischio di cancro: “Si tratta di dati che conoscevamo da tempo”, spiega sottolineando che la più alta pericolosità deriva dai prodotti di combustione.

“Il messaggio che voglio dare – dice – e’ che la carne va consumata con equilibrio, una o due volte a settimana al massimo. Se beviamo un bicchiere di vino al giorno non fa male, se ne beviamo 4 e passa due volte al giorno probabilmente svilupperemo una cirrosi e forse anche l’epato carcinoma”. E parla di passaggio: “dal consumismo alla cultura dell’alimentazione”. Seguendo i canoni della dieta mediterranea: “Sì a una cultura dell’alimentazione equilibrata in cui alla carne, agli insaccati in maniera limitata, si accompagnino fibre, vegetali, frutta olio di oliva”.Ma a cogliere la palla al balzo i vegetariani e gli animalisti: “Bisogna che istituzioni, associazioni di categoria e portatori di interesse prendano atto con serenità e pacatezza del “verdetto” emesso dall’OMS, che per noi vegetariani e vegani non rappresenta affatto una novità”, dichiara Carla Rocchi, presidente dell’Enpa- Ente per la protezone degli animali. “E’ inutile e pretestuoso arroccarsi in una interessata difesa delle posizioni dei produttori di carne: è ormai definitivamente dimostrato che tra carne e tumori esiste una stretta correlazione. Lo affermano insigni studiosi in tutto il mondo e anche nel nostro Paese. A questo punto, tutti noi ci aspettiamo che le istituzioni prendano atto della “rivoluzione copernicana”, una vera rivoluzione verde, e che promuovano senza più alcuna riserva mentale l’alimentazione non carnivora, favorendo l’abbandono di stili di vita nocivi per gli animali, per gli uomini, per il pianeta”.

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