Istat: italiani in fuga all’estero più che raddoppiati in 5 anni

ROMA – Ancora drammatici dati che cozzano con i proclami del governo, in cui spesso si vuol far credere che tutto vada bene.

La realtà è che l’Italia è diventato un Paese difficile per questo molti italiani fuggono come fa sapere l’Istat: negli ultimi 5 anni, infatti, le emigrazioni sono piu’ che raddoppiate, passando da 67 mila a 136 mila unita’. Il saldo migratorio netto con l’estero, pari come detto a 141 mila unita’, registra il valore piu’ basso degli ultimi otto anni. L’elemento sostanziale di diversita’ rispetto al recente passato non e’ rappresentato dai soli effetti negativi della de-natalita’, ma anche dalla perdita’ di attrattivita’ del Paese nei confronti dei migranti internazionali. Le immigrazioni negli ultimi cinque anni si sono ridotte del 38%, passando da 448 mila unita’ del 2010 a 278 mila nel 2014. Sono dati del rapporto Istat su “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”. Il numero dei connazionali che decidono di trasferirsi in un Paese estero cresce dell’8,2% rispetto al 2013 ed e’ piu’ che raddoppiato rispetto a cinque anni prima. Tale incremento, congiuntamente alla contrazione degli ingressi (che ammontano a 29 mila, 3% in meno del 2013), produce nel 2014 un saldo migratorio negativo, dei soli cittadini italiani, di ben 60 mila unita’. 

I principali Paesi di destinazione per i cittadini italiani sono quelli dell’Europa occidentale: Germania (14 mila emigrati), Regno Unito (13 mila), Svizzera (10 mila) e Francia (8 mila) ne accolgono, nel loro insieme, piu’ della meta’. I connazionali che decidono di tornare in Italia sono in numero molto inferiore a quello degli emigranti: i principali Paesi da cui provengono i rientri sono la Germania, con circa 4 mila, la Svizzera, il Regno Unito e gli Stati Uniti, con oltre 2 mila. In rapporto al numero di residenti, le province da cui hanno origine i piu’ rilevanti flussi in uscita di italiani sono prevalentemente quelle siciliane e quelle al confine nord del Paese. Tra le prime si segnalano, in particolare, le province di Agrigento, Enna e Palermo dove si riscontrano, rispettivamente, tassi di emigratorieta’ del 2,6, del 2,5 e del 2,4 per mille abitanti. Nelle zone di confine, dove maggiori sono le possibilita’ di espatrio a corto raggio, si contraddistinguono le province di Imperia (3,5 per mille), Bolzano (3 per mille) e Trieste (2,9 per mille). Degli oltre 136 mila cancellati per l’estero nel 2014 il 53,2% e’ rappresentato da uomini, il che comporta che per ogni 100 emigrate all’estero vi siano 114 emigrati. Nei flussi in ingresso, invece, il rapporto uomo/donna mostra un sostanziale equilibrio: su complessivi 278 mila iscritti il 50,1% e’ di genere maschile.  

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