Formazione. I cinegiornalisti e le sfide odierne

I giornalisti cinematografici si sono riuniti a Roma in una giornata di studio sulla formazione professionale in  tema di “ LA GIUSTA DISTANZA Tra marketing e promozione LA DEONTOLOGIA NEL GIORNALISMO CINEMATOGRAFICO Il fattore ‘e’ tra diritto di cronaca e libertà di critica Etica ed estetica, embargo e informazione embedded” 

 ROMANella sede dell’AGIS a ROMA si è svolto un convegno sulla formazione del giornalismo cinematografico, momento di incontro tra gli addetti ai lavori – ma non solo – rivelatosi prezioso per fare il punto della situazione tra le varie professionalità e per sondare le sfide future. Ha moderato il dibattito Laura Delli Colli, presidente del sindacato giornalisti cinematografici (SNGCI), la vicepresidente del SNGCI Fulvia Caprara, Maurizio Giovanni De Bonis, del sindacato critici cinematografici (SNCCI), e Antonello Sarno giornalista di Mediaset.

Ha aperto Laura Delli Colli sottolineando come, sempre più, sia difficile inquadrare diritti e doveri in quel giornalismo spontaneo che nasce nel web. Allo scopo ha citato la recente proiezione per la stampa di “Guerre stellari” che, più che un meeting professionale,  aveva assunto la dimensione di festa tra i fan. Fulvia Caprara, nota cinegiornalista de “La stampa”,  in tema di etica ed estetica, ha menzionato Don Ciotti che presentava a Brooklyn il documentario di “Libera” sulla mafia, il quale ha semplicemente sottolineato come sia necessario conciliare “il bene con il bello”.

La questione dell’embargo (vale a dire la promessa per iscritto di non recensire un film, prima di una certa data) è stato argomento molto dibattuto. Giovanni Maurizio De Bonis ha giudicato superfluo stabilire dei limiti all’informazione dal momento che, attraverso il web, si sa tutto. Piuttosto ha ritenuto necessario porre il problema deontologico di coloro che, dopo aver scritto un pezzo per il loro giornale, sui social network si trasformano completamente cambiando giudizio. De Bonis ha chiarito come nel web, più che “leggere” una recensione “la si vede”. Ha parlato di “impulsi erotizzanti dello sguardo” dei quali si avvalgono le tecniche della pubblicità.

Antonello Sarno, partendo dalla sua esperienza di giornalista di una importante rete televisiva privata, ha chiarito come sia necessario, se si vuole fare un programma di cinema, tenere conto del marketing che è influenzato dall’audience. Tanto più in un periodo in cui l’informazione non si occupa granché di cinema perché il pubblico non va a vedere i film. Ciò che affascina la platea popolare – ha spiegato Sarno –  è il personaggio, ad esempio l’attore di turno. In breve, per deduzione, l’ancestrale richiamo del gossip.

Il convegno di formazione è stato un momento fertile di incontro tra giornalisti degli uffici stampa e colleghi delle varie testate. Giulia Martinez, addetto stampa di lunga data di una tra le più importanti major, ha sottolineato come non  sia affatto gradito che un giornalista sveli il finale di un’opera. Cosa che, in effetti, un buon professionista non dovrebbe mai fare.

La giornata di studio è stata un momento importante per la formazione professionale, per fare il punto su come affrontare le sfide del settore nel nostro tempo. La discussione è stata così animata che non tutti gli argomenti sono stati esauriti e Laura Delli Colli, presidente del SNGCI, ha colto l’occasione per dire che i punti insoluti saranno all’ordine del giorno del prossimo incontro.

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