Al via 100 piazze per il clima. In marcia per le energie pulite e sicure

Il 6 e 7 novembre in tutta Italia. Raccolta di firme per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Legambiente: “no al nucleare, sì alle rinnovabili per uscire dalla crisi economica e climatica”

ROMA – Parte domani in tutta Italia “100 piazze per il clima – In marcia per le energie pulite e sicure”, la due giorni di informazione, dibattiti e raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”.

Un’iniziativa promossa da Legambiente insieme a un vasto schieramento di forze ambientaliste, sociali e produttive: Acli, Acli Ambiente–Anni Verdi, AIAB, Ambiente e Lavoro, ARCI, Arci caccia/CSAA, Arci Servizio Civile, Arciragazzi, Associazione Ong Italiane, Auser, CGIL, Cittadinanzattiva, Comitato Fermiamo il nucleare non serve all’Italia, Comitato Sì alle Rinnovabili No al nucleare, Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, Fa’ la cosa giusta!, FAI, Fairtrade Italia, Fair, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, FOCSIV – Volontari nel mondo, Forum Ambientalista, Greenpeace Italia, LAV, Legambiente, Lega Pesca, Libera, MDC, Medici per l’ambiente, Terra quotidiano ecologista, Terre di Mezzo, WWF. Esse ritengono indispensabile stimolare il Parlamento italiano a dotare il Paese di una legge che dia certezze e regole chiare allo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili.

La mobilitazione ha l’obiettivo di far compiere al Paese una svolta radicale: sviluppare la produzione di energia in modo pulito, rinnovabile e sicuro. Una scelta che l’Italia deve compiere per eliminare rischi inutili per la salute e per l’ambiente, liberare il paese dalla dipendenza delle fonti fossili e sostenere la ripresa dell’economia e dell’occupazione.
Il 6 e il 7 novembre, nelle “100 piazze per il clima”, oltre a firmare il progetto di legge, i cittadini potranno chiedere informazioni sulle tecnologie verdi e sui rischi e i costi delle centrali nucleari di nuova generazione.
Tutte le previsioni più recenti, benché le cifre non coincidano, concordano nel ritenere il nucleare più costoso del gas, del carbone e dell’eolico. L’agenzia di rating Moody’s, per esempio, ha stimato un anno fa il costo del nucleare in 150 $/MWh, contro i 112 $/MWh del carbone, i 120 del gas e i 125 dell’eolico.

“E’ il momento di passare ai fatti per mettere l’Italia fra i Paesi che guidano la lotta ai cambiamenti climatici – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -. Le fonti pulite hanno avuto un importante sviluppo sul territorio e sono presenti oggi nell’86% dei Comuni italiani. Molti di questi, grazie a nuovi impianti solari, eolici, geotermici, idroelettrici e da biomasse, producono più energia elettrica di quanta ne consumino. A dimostrazione che l’impiego delle rinnovabili risulta già vantaggioso per i cittadini. Puntare sulle fonti pulite – prosegue Cogliati Dezza – è una straordinaria opportunità che dobbiamo assolutamente cogliere per uscire dalla crisi economica e per gettare le basi per uno sviluppo durevole e sostenibile. Senza riaprire al nucleare, rispetto al quale sono tuttora irrisolte le questioni di sicurezza e di stoccaggio delle scorie”.
Secondo Legambiente, l’Italia deve assolutamente accelerare le politiche capaci di spingere l’innovazione energetica e raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto e dall’Unione europea per il 2020. Il primo versante è quello dell’efficienza e del risparmio su cui il governo è totalmente latitante malgrado alcuni annunci di Piani nazionali per l’efficienza mai però presentati, e il rischio che terminino a dicembre gli incentivi per gli interventi legati al 55% di detrazione fiscale. Il secondo versante fondamentale è quello dello sviluppo delle fonti rinnovabili, dove ora occorre recuperare i ritardi accumulati nell’approvazione delle linee guida per i progetti, che hanno comportato incertezza nei tempi e nei modi di applicazione delle norme che avrebbero dovuto disciplinare il settore e pertanto hanno creato disordine nel mercato e danneggiato la filiera industriale. E’ necessario, inoltre, impegnarsi per aiutare la diffusione di un sistema distribuito di produzione dalle energie rinnovabili e dalle più efficienti tecnologie che aiuti i cittadini e le aziende, metta in concorrenza gli operatori, e premi gli interventi realmente sostenibili da un punto di vista ambientale.
A Roma, i cittadini potranno firmare la proposta di legge a largo Argentina e in via dei Fori Imperiali. Tutti gli appuntamenti di 100 Piazze per il clima su www.oltreilnucleare.it

La proposta di legge in 10 punti

  • 1- Il Piano energetico ambientale nazionale  Sarà coerente con gli obiettivi europei del 20-20-20 per l’anno 2020 e ne discendono i piani regionali. Il governo presenta ogni anno un rapporto al Parlamento sull’attuazione.
  • 2- Obiettivo 100% Sostenere la ricerca su tutte le tecnologie energetiche, escluso il nucleare, per centrare l’obiettivo a lungo termine della produzione di energia al 100% da rinnovabili.
  • 3- Rinnovabili e sostenibilità Si distinguono le fonti rinnovabili sostenibili e non sostenibili. Solo quelle sostenibili (solare fotovoltaico, termico e termodinamico, l’eolico, biogas) possono accedere agli incentivi. Per le altre fonti (idroelettrico, geotermia, biomasse e biocarburanti) occorre la certificazione di sostenibilità.
  • 4- Biomasse a patto che L’energia da biomassa senza cogenerazione non è sostenibile e pertanto non beneficia dell’incentivazione. Deve inoltre essere prodotta senza ridurre la superficie forestale e agricola, ed è vietata l’importazione da aree sottoposte a deforestazione. Si esclude dall’incentivo l’energia da rifiuti non biodegradabili, a partire dai Cip6.
  • 5- Diritto all’equa remunerazione Il diritto all’equa remunerazione nasce dal riconoscimento della pubblica utilità delle rinnovabili. Vale il meccanismo del conto energia, inteso come tariffa minima garantita e omnicomprensiva. Fra i criteri lo stimolo della piccola generazione distribuita, dell’innovazione tecnologica e della qualità ambientale degli interventi.
  • 6- Meno burocrazia Per gli impianti solari termici e fotovoltaici di piccola taglia installati sui tetti, e in assenza di vincoli, è sufficiente una semplice comunicazione al Comune di appartenenza. Gli impianti di piccola taglia, inoltre, non saranno soggetti alla Via a meno che non ubicati in aree di particolare pregio naturale e storico. Per gli impianti a terra fino a 1 MW si richiede invece la Dia e la Valutazione d’incidenza ambientale se in aree protette Sic e Zps.
  • 7- Efficienza pubblica e privata Si prevede l’erogazione di certificati bianchi, agevolazioni fiscali, contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati per realizzare efficienza energetica negli edifici residenziali, nelle amministrazioni pubbliche, negli uffici. Fra le misure, la modifica della normativa condominiale per favorire le decisioni in materia di efficienza nel rispetto dei diritti di proprietà individuale.
  • 8- Biocarburanti Comprendono anche il biogas, il bio-metano, l’idrogeno e l’elettricità verde utilizzata da ferrovie, metropolitane, tram, filobus e auto elettriche. Sono favorite le filiere locali con priorità per gli scarti di lavorazione agro-industriale e da coltivazione.
  • 9- A tutta rete Sono favorite le “smart-grid”, i contatori intelligenti e le stazioni di ricarica intelligente delle auto elettriche, oltre al teleriscaldamento e tele-raffrescamento. Per garantire la pubblica utilità nella gestione la società terna spa viene trasformata in Agenzia pubblica.
  • 10- Trasporti intelligenti Si punta a ridurre la domanda di mobilità automobilistica attraverso una pianificazione urbana integrata e moderna, assegnando la precedenza al trasporto pubblico elettrico e su ferro e alla mobilità pedonale e ciclistica. Fra gli interventi: chiusura di parti crescenti dei centri urbani e incentivazione di mezzi di trasporto a emissioni zero.

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