Primarie Roma. Vincono Giacchetti e la bassa affluenza

ROMA – Il renziano Roberto Giacchetti vince le primarie del centro sinistra a Roma, superando Roberto Morassut, il candidato sostenuto dalla minoranza dem. A Napoli esce vittoriosa dalle primarie Valeria Valente, mentre a Trieste primeggia Roberto Cosolini.

Una vittoria, quella di Giacchetti, che non entusiasma troppo, considerando la bassissima affluenza: segnale inequivocabile del disinteresse generale e soprattutto della distanza siderale tra politica e cittadini. D’altra parte questa campagna elettorale capitolina non sarà una passeggiata per il Pd romano, ancora malconcio dalla giunta Marino e dai tanti episodi che hanno segnato la capitale. Insomma, c’è poco da cantar vittoria, nonostante Matteo Orfini cerchi giustificazioni sulla risicata affluenza. Proprio come ha detto Giacchetti “per il Pd è l’ultima occasione”. La battaglia, dopo i trascorsi di mafia capitale, si gioca proprio sul campo dell’onestà e non solo quella intellettuale.

“Oggi abbiamo giocato un’amichevole – ha detto Giacchetti -, ma io intendo vincere le elezioni a Roma e non è così scontato – spiega a cronisti e sostenitori -.

Noi siamo in campo per vincere e io voglio vincere a modo mio restando una persona onesta e libera soprattutto. Così, libera e onesta sarà la mia campagna elettorale da qui al 5 giugno”. E poi: “Se qualcuno vuol far gara a chi è più onesto si accomodi – sottolinea – ma oltre che su questo, che per me è di default, vorrei anche un confronto sui contenuti e sulle idee per la città. Sono stato accusato di non avere un programma, ma il mio programma lo trovate nelle aspettative, nelle proposte e nelle idee di tante persone – continua -. Il mio programma è nato tra la gente e non in uno studio a Milano della Casaleggio Associati. Io risponderò ai romani e non alla Casaleggio Associati”. Il secondo affondo è per il Pd: “Voglio parlare forte e chiaro anche al mio partito – spiega – : fate una lista di persone pulite, belle e al di sopra di ogni sospetto, una lista di persone di cui tutti saremo orgogliosi in campagna elettorale, perché Roma e i romani un’altra occasione non ce la daranno. E hanno ragione loro: ora è il Pd che deve dimostrare di aver capito gli elettori”. Ora c’è solo da spettare che il dire sia coerente con il fare, cosa che finora non è affatto stata, specie da chi ancora si dichiara una persona di “sinistra”, purtroppo spesso solo sulla teoria.

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