Cuperlo: “Il partito democratico non c’è più”

ROMA  – “Se non cambia, il Pd è l”anticamera di un partito estinto”.

Per Gianni Cuperlo intervistato dal Fatto Quotidiano il partito rischia: “In questo momento – dice – è utile anche essere impietosi. Non si tratta di remare contro, ma neppure si può nascondere la polvere sotto il tappeto”. “Io – aggiunge Cuperlo – avevo invitato a una riflessione già dopo le Regionali dell’anno passato. In Veneto avevamo perso il 68% dei voti delle europee, in Toscana avevamo lasciato 450 mila voti, in Campania 430 mila. Poi sono arrivate le Comunali. Colpisce la rapidità con cui è stata archiviata la qualità della sconfitta: nel voto c”è stata una reazione persino di rabbia di un pezzo del nostro elettorato. Hanno scelto di votare ”contro” di noi. Contro il governo, il premier, il Pd”. “Non possiamo nasconderci quello che il Pd è diventato oggi- dice l”ex presidente dem – a volte persino in modo patologico. Un partito che non c’è più: si è trasformato in un comitato elettorale permanente al servizio di potentati locali”. “Matteo riprende ricette di 15 anni fa: è ancora fermo a Blair e Clinton – dice del segretario – . Persino Hillary è più a sinistra”.

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