Referendum. Parte il corteo del popolo del NO. FOTO

Decine di migliaia di giovani e anziani da tutta Italia sfilano tra centinaia di cartelli colorati.  Presenti comitati e associazioni da tutta Italia. A seguire concerto gratuito in Piazza del Popolo. Gli organizzatori smentiscono le notizie sulla presenza di gruppi violenti o di oggetti sequestrati a bordo dei bus: “Siamo un popolo che manifesta sereno il proprio NO alla riforma e al Governo”

“Siamo il popolo che dice NO” – dichiara Stefano, 24 anni – “Diciamo NO alla riforma costituzionale, NO al Governo del Jobs Act, della Scuola e dello Sblocca Italia. La riforma costituzionale serve a garantire chi sta nei Palazzi del potere. La riforma Renzi-Boschi è una minaccia per noi giovani e le nostre famiglie, perché ha l’obiettivo di garantire maggiori poteri a chi ci ha fatto pagare la crisi finanziaria. Una crisi causata dalle stesse banche che sostengono questa riforma, come JP Morgan. LE notizie di fermi e sequestri che stanno circolando sono totalmente infondate, non risponderemo alle provocazioni perché la nostra è una manifestazione serena”

“I giovani votano NO e si oppongono al Governo Renzi” – dichiara Lorenzo, 27 anni – “Non ci facciamo ingannare dalla retorica di Renzi sui giovani. Ci ha imposto il lavoro a voucher come unica prospettiva per il futuro. Per colpa delle politiche di Renzi siamo più poveri e precari, mentre ci viene proposta una riforma costituzionale che garantisce maggiori poteri ai soliti privilegiati. La repressione che ha colpito la nostra campagna per il NO è la dimostrazione di quanto Renzi sia una minaccia per la democrazia. Ma noi non ci fermiamo di fronte alle perquisizioni intimidatorie, alla censura nelle scuole e nelle università, ai divieti di manifestare nelle piazze. Siamo come Davide contro Golia, non abbiamo mezzi ma vinceremo questo referendum e mandare a casa Renzi.”

“Siamo decine di migliaia da tutta Italia” – dichiara Marta, 30 anni – “I territori si sono mobilitati per votare No e manifestare il proprio dissenso verso il Governo Renzi. La riforma prevede un accentramento dei poteri verso lo Stato centrale che minaccia l’autodeterminazione delle comunità territoriali. Le esperienze di lotta per la liberazione dei territori sono in prima fila per dire NO alla riforma e a Renzi.”

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