L’Italia chiede la verità per Giulio Regeni

ROMA –  Ad un anno esatto dalla scomparsa di Giulio Regeni al Cairo, Amnesty International Italia ha organizzato una giornata di solidarietà e mobilitazione perché “nonostante siano passati 365 giorni, la verità sull’arresto, la sparizione, la tortura e l’uccisione del giovane ricercatore italiano è ancora lontana”.

Questa sera, in diverse piazze italiane verranno accese delle fiaccole alle 19.41, l’ora in cui Giulio uscì per l’ultima volta dalla sua abitazione prima della sua scomparsa. 

“Un anno fa veniva rapito al Cairo Giulio Regeni, nel quinto anniversario delle proteste di Piazza Tahrir. Fu ritrovato una settimana dopo in un fosso ai margini di una strada, alla periferia della citta’, con il corpo martoriato da indicibili torture. Mesi dopo la madre disse che sul suo viso aveva visto ‘il male del mondo'”. Lo scrive su facebook Enrico Rossi, presidente delal regioneToscana, che posta una foto di Regeni. “Un anno dopo su Giulio Regeni – aggiunge- non sappiamo ancora la verita’ giudiziaria, la cui ricerca e’ verosimilmente ostacolata da reticenze, collusioni e depistaggi. Ma possiamo dire una verita’ politica e storica: Giulio fu ucciso per le sue ricerche, perche’ nell’Egitto del generale Al-Sisi indagava con serieta’ e rigore sui sindacati locali”. “I lavoratori che si organizzano fanno paura- sottolinea Rossi. Fanno paura ai poteri autoritari, ma fanno paura anche all’islamismo radicale. Il miglior modo per ricordare Giulio e’ continuarne la lotta e l’opera”. 

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