Basta armi per la guerra in Yemen

Mercoledì 21 giugno 2017, alle 11.30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati rappresentanti di varie organizzazioni della società civile italiana (che lavorano sul tema della Pace, del disarmo, dei diritti umani, dell’aiuto umanitario) illustreranno a parlamentari e giornalisti le iniziative congiunte che intendono condurre nelle prossime settimane sul conflitto yemenita.

Dal 26 marzo 2015 è in corso nello Yemen un conflitto armato che ha provocato migliaia di vittime tra i civili, milioni di sfollati e l’insorgere nelle ultime settimane di un’epidemia di colera tra la popolazione stremata. Inoltre è ormai è confermato ed incontrovertibile: da almeno due anni (ed anche pochi giorni fa) continuano a partire dall’Italia forniture di bombe prodotte in Sardegna e destinate all’Arabia Saudita, Paese che, a capo di una coalizione militare, è intervenuto nel conflitto in atto in Yemen senza alcun mandato da parte delle Nazioni Unite.

Amnesty International Sezione italiana, Movimento dei Focolari Italia, Oxfam Italia, Fondazione Finanza Etica, Rete Italiana per il Disarmo e Rete per la Pace lanciano un appello affinché non si continui ad ignorare il coinvolgimento anche dell’Italia in questa crisi e la necessità di un intervento immediato per salvare bambini, donne, uomini. Le organizzazioni coinvolte da tempo agiscono, ciascuna con la propria competenza e i propri strumenti, per invitare il Governo italiano a modificare le proprie posizioni e ad assumere un ruolo di pacificazione nella crisi yemenita. Pacificazione che non può in alcun modo scaturire da continue forniture di armi. Per questo intendono mobilitarsi ancora con campagne, azioni, iniziative di pressione, che verranno illustrate durante l’incontro con i media.

Le organizzazioni promotrici di questa iniziativa presenteranno inoltre durante la conferenza stampa una proposta concreta di mozione parlamentare, modellata sul testo al Parlamento europeo votato anche da diversi gruppi politici della delegazione italiana, chiedendo che tutte le forze politiche la sottoscrivano e presentino senza modifiche.

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