E’ allarme siccità: il Po sceso di 1,5 metri rispetto al 2016

ROMA – ll livello idrometrico del fiume Po è piu’ basso di oltre un metro e mezzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con l’Italia che è a secco per la mancanza di pioggia.

E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti a Piacenza, la provincia dove insieme a Parma è stato dichiarato lo stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri. “La situazione del piu’ grande fiume italiano e rappresentativa della crisi idrica che – sottolinea la Coldiretti – ha colpito la food valley italiana mettendo in pericolo l’agricoltura ed il suo indotto dal quale dipendono centinaia di migliaia di posti di lavoro”. “Tra la provincia di Parma e quella di Piacenza si coltiva 1/4 del pomodoro da conserva Made in Italy duramente colpito dalla Siccità, ma a soffrire è l’intero bacino idrografico del Po dal quale dipende il 35% della produzione agricola nazionale. Sotto assedio sono province – afferma Coldiretti – dove sono concentrati allevamenti di Parmigiano Reggiano e allevamenti di maiali e dove l’acqua è indispensabile per coltivare granturco e foraggio e per nutrire più di 650 mila bovini, che producono latte per i principali formaggi Dop italiani, e 1,5 milioni di maiali, che forniscono le cosce per prosciutti Dop di Parma e di Modena e carne per salumi Dop come il Culatello di Zibello”. La Coldiretti stima danni per quasi un miliardo di euro in agricoltura. “Se Sardegna, Emilia Romagna, la Toscana e il Veneto hanno richiesto addirittura al Governo lo stato di emergenza la situazione è preoccupante dal Piemonte alla Lombardia alla Liguria, dalla Toscana al Lazio, dall’Umbria alla Calabria, dalla Campania alla Puglia, dalla Basilicata, dal Friuli alla Sicilia. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte – sottolinea Coldiretti – per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti”. “Ma – continua Coldiretti – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene Coldiretti – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati”. “Occorrono – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua”.  

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