Che cosa cambia per il settore del gioco dopo il Decreto Dignità

Per il mercato relativo al gioco d’azzardo online si prevede una perdita pari al 21% in seguito alle misure introdotte dal Decreto Dignità. Le principali agenzie online dedicate al gioco come Press Giochi e Agimeg hanno calcolato già la cifra che il divieto di fare pubblicità al gioco causerà ai siti e a chi gestisce questo tipo di realtà.

Dal 2009 il gioco d’azzardo era stato liberalizzato nel nostro Paese con risultati alterni, ma dando la possibilità allo Stato di ricevere entrate fisse tramite Erario. Il governo Renzi e Gentiloni per tali motivi non avevano fatto nulla per contrastare il dilagare del gioco, specialmente attraverso una campagna mediatica a tappeto, attraverso ogni tipo di organo di informazione e di new media. L’introduzione del divieto sulla pubblicità causerà invece perdite sostanziali sia per quanto riguarda i giochi live che quelli online. E’ stato calcolato che le perdite varieranno tra i comparti e i segmenti dediti al gioco. Circa il 5% per le lotterie, cifre invece più alte toccheranno al gioco da casinò e al segmento dello scommesse sportive. Del resto che le cose potessero cambiare in Italia e nel resto d’Europa era già previsto da tempo, a livello di legislazione. Il gioco online tuttavia dovrebbe subire il colpo più duro, per il semplice fatto che è meno evidente e visibile rispetto al resto del segmento gioco d’azzardo. Potrebbero presto cambiare alcuni aspetti per chi gioca al blackjack a LeoVegas tramite PC fisso o dispositivi mobili. Tuttavia bisogna fare una distinzione netta tra proibizione al gioco e proibizione alla pubblicità dedicata al gioco. 

Nonostante nel decreto tale differenza sia stata ampiamente spiegata, è abbastanza comprensibile fare confusione tra queste due cose. E’ necessario però fare quadrato per capire meglio i motivi che hanno spinto il neo-governo a prendere tale provvedimento. Bisogna ad esempio ricordare come i comitati cittadini abbiano da tempo denunciato la realtà del gioco compulsivo che affligge sempre più soggetti, pensando a misure per contrastare il fenomeno della ludopatia. In particolare il movimento No Slots, ha preso piede da un po’ di tempo e in diversi Paesi europei si discute circa la possibilità di limitare gli orari di apertura dei centri scommesse e delle sale da gioco.  Tornando invece al discorso del gioco online è interessante comprendere quanto afferma la relazione tecnica che accompagna il Decreto Dignità. 

Il gioco digitale nel giro dei prossimi 18 mesi potrebbe passare da una fase virtuosa, dove il fatturato è salito del 18% a una perdita di oltre 160mila euro solo per la seconda metà del 2018. Questo comparto risentirà maggiormente del Decreto per via del fatto che attraverso la pubblicità e la sponsorizzazione passa la possibilità di essere maggiormente conosciuti. Google da parte sua ha già interrotto il discorso relativo alle inserzioni e verranno presto presi provvedimenti in merito al gioco online nonostante la proroga fino al 2019 per i contratti già in corso durante questo periodo. Il vento del cambiamento in materia di leggi potrebbe arrivare non solo in Italia, ma anche in altri Paesi emergenti come Spagna e Portogallo. Del resto le cose stavano già cambiando durante il 2017 e l’anno in corso era partito con malumori rappresentati tra le altre cose dai referendum indetti in Danimarca, Svizzera e Polonia, per limitare e ridurre il gioco d’azzardo. 

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