Basta ai turpiloqui di Bossi

Questo è l’ultimo turpiloquio della serie che ci propina il “lumbard”. I giornali continuano a chiamarlo “Leader” e se questi sono gli esempi di un capo, viene da chiedersi quale sia il livello dei suoi seguaci. Davvero non è più tollerabile in Italia sentire affermazioni che offendono cittadini che lavorano, pagano le tasse e continuano a risentire di un atteggiamento separatista nei toni, nei modi e nei fatti che si vedono sotto gli occhi di tutti avendo lasciato il Sud a mera periferia di tutto.

Sono di stamane le sue dichiarazioni criticando l’adozione dell’euro da parte dell’Italia, in quanto moneta forte «per uno stato debole”, tanto da rappresentare un “errore storico”. Forse noi al Nord, in Padania, potremmo farcela con un moneta forte – ha detto – ma il Sud rischia di fallire». Proprio a proposito di quest’ultimo Bossi davanti ai suoi militanti (o seguaci) a Pontida, si è lasciato andare anche ad un gravissimo paragone, riferendosi alla crisi che ha di recente colpito l’economia di Grecia e Irlanda nell’Eurozona: «l’Irlanda faceva le padelle e la Grecia non faceva un cazzo, il nostro Sud faceva un cazzo come la Grecia».

Quel perito tecnico elettronico diplomatosi presso la scuola per corrispondenza “Radio Elettra” che oggi vanta il titolo di Senatore della Repubblica Italiana ed occupa la poltrona di Ministro delle Riforme per il Federalismo non ha alcun diritto di esprimere considerazioni né sul Sud, né su altri Stati europei, in virtù del ruolo che egli ricopre. Ha libertà di pensiero e di espressione secondo quanto sancito dall’articolo 21 della Costituzione Italiana, che dovrebbe ben conoscere avendo giurato fedeltà alla stessa, unitamente al Tricolore, ma spogliandosi da ruoli Istituzionali.

Su una cosa ha ragione però, i parlamentari del Sud, che ancora sostengono Berlusconi e questa gente al Governo Italiano, non hanno l’orgoglio di ribellarsi e di rivendicare la propria appartenenza. è questa la vera vergogna ad essere semplici cittadini meridionali.

 

 

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