Roma. Dal contagio con l’infermiera salgono a 10 i neonati positivi alla TBC

ROMA – Ci sono altri otto bambini, nati al Policlinico Gemelli di Roma, risultati positivi al test della tubercolosi. In totale sono 11 i casi di contagio. Lo fa sapere la Regione Lazio spiegando che «nella giornata di oggi, sono emersi 8 esami positivi, corrispondenti a 6 neonati nel mese di luglio e 2 nel mese di marzo, le famiglie dei quali sono state avvisate».

Al nido del policlinico Gemelli una infermiera è risultata essere affetta da TBC, da qui i controlli scattati sui neonati. «Si è riunita oggi pomeriggio, come previsto, presieduta dal presidente della regione Lazio, Renata Polverini, l’unità di coordinamento che sta gestendo l’attività di controllo sui nati al policlinico Gemelli ed inseriti nel programma di sorveglianza, che ha condotto un’attenta analisi della situazione organizzativa e delle operazioni in corso – si legge in una nota della Regione -. I dati indicano il regolare svolgimento delle visite e dei test programmati e la definitiva attivazione di tutte le strutture previste nel piano di vigilanza e controllo: si prevede di concludere entro venerdì prossimo, 26 agosto, le attività di contatto di tutte le famiglie e della relativa programmazione degli appuntamenti per le visite ed i test. In particolare, nella giornata di oggi, sono emersi 8 esami positivi, corrispondenti a 6 neonati nel mese di luglio e 2 nel mese di marzo, le famiglie dei quali sono state avvisate».

«È probabile» che i casi di positività ai test sulla tbc siano destinati ad aumentare. «Altri a breve usciranno fuori. Ma positività non significa malattia». Lo afferma in un’intervista il ministro della Salute Ferruccio Fazio, in seguito agli ultimi casi di neonati positivi ai test, nell’ambito dei controlli scattati a causa dell’infermiera del Policlinico Gemelli con la TBC «È necessario – aggiunge – identificare tutti, essendo molto piccoli potrebbero contrarla. Ma se verranno controllati attentamente, nel momento in cui si presenterà, la malattia sarà sdradicata». «Voglio tranquillizzare le famiglie – aggiunge il ministro della Salute – Ripeto va fatta una distinzione tra positività di un test, che riguarda parecchi milioni di italiani venuti a contatto con il bacillo. E la malattia. Certo il neonato ha difese immunitarie più basse, per questo ho chiesto a tutte le Regioni di potenziare le misure di prevenzione». Secondo Fazio non bastano i vaccini sugli operatori: «sono necessari controlli più accurati – conclude – in linea con le procedure internazionali già in vigore».

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