Val di Susa, sfiorato il dramma. Dialogo e confronto: due parole sconosciute

ROMA – Si, abbiamo sfiorato il dramma. Il morto poteva essere Luca Abbà, tuttora ricoverato in condizioni critiche a Torino.

E’ uno degli attivisti più conosciuti dei NO TAV; ma sarebbe ingeneroso definirlo tale invece di chiamarlo semplicemente “Cittadino che si batte per la sua Terra”.  Luca Abbà sta reagendo per il momento, alle cure alle quali è sottoposto, ma la prognosi resterà riservata ancora almeno per un paio di giorni. Il grave episodio di cui sono ormai piene le cronache, non ha cambiato di una virgola il “programma” governativo. In Prefettura a Torino si è svolta nel pomeriggio di ieri (lunedì 27, ndr.) una riunione fuori programma del comitato per l’ordine e la sicurezza; vi hanno partecipato rappresentanti degli enti locali e delle forze dell’ordine che hanno discusso sulla situazione in Val di Susa, decidendo comunque di non sospendere neppure per un minuto i lavori per l’ampliamento del cantiere della Maddalena.  Si sta discutendo (e protestando) molto sulla questione della TAV in Val di Susa; ma la discussione esce dai canoni di un vero dialogo – confronto, e sfora nelle accuse e nelle strumentalizzazioni, soprattutto politiche.  Piero Fassino, da buon soldatino della vecchia guardia PDS-DS-PD, ieri in consiglio comunale non ha risparmiato l’affondo verso una protesta che giudica come illegittima e violenta. Il sindaco di Torino ha concluso l’intervento ricordando che “anche negli anni 80 si è cominciato con le scritte sui muri, ma poi si è passati alle aggressioni e ai colpi di pistola”. Scomodare questi esempi è davvero assenza di argomentazioni politiche. Ci sorprende anche l’atteggiamento e le parole di un Magistrato tra i più qualificati e seri come Gian Carlo Caselli, che riesce invece in quest’occasione a descrivere la protesta dei NO TAV solo come violenta. Sarebbe opportuno riflettere maggiormente su argomenti del genere, e spiegare cosa si intende veramente per violenza!  La stessa dinamica con la quale è accaduto l’episodio di ieri lo testimonia. Non c’è stata fatta forse violenza in quest’occasione? O si pensa che sia stato lo stesso Luca Addà a mostrarsi violento? La dinamica stessa porta a vedere l’episodio nettamente al contrario di come lo si vuol dipingere. Un uomo che si è arrampicato su un traliccio della corrente elettrica situato su un pezzo di terra di cui è proprietario, costretto a salire ancora invece di essere aiutato a non cadere vittima di un incidente, che guarda caso è invece occorso.

Già, poteva veramente scapparci il morto! E’ questo il prezzo che si deve pagare per dimostrare un dissenso, una ferma contrarietà a qualcosa che non ha motivo apparentemente valido per essere portato a compimento? Non ci stiamo inventando nulla; a dirlo sono anche gli studi recenti presentati da Paolo Beria e Raffaele Grimaldi, esperti e studiosi del Politecnico di Milano, di cui è comparsa notizia su il Sole 24 Ore del 31 gennaio scorso, così come altre pubblicazioni uscite negli Stati Uniti dove si evidenzia l’inutilità di opere come quella progettata in Val di Susa.  L’ostinazione del governo ci rimanda a pensieri che generano molto più di un dubbio.  Il pensiero ritorna addirittura a qualcosa che può avere a che fare con accordi e finanziamenti Comunitari ricevuti all’epoca delle Olimpiadi di Torino!  Si sta parlando di Cittadini, di abitanti che vogliono discutere sulla fattibilità di un’opera che, oltre ai costi che davvero non sarebbero consigliabili di questi tempi, porta ad un vero scempio ambientale per l’intera Zona. In sintesi, le ragioni di una protesta non sono campate in aria e occorre avere l’onestà e il coraggio di verificare davanti all’opinione pubblica le loro validità.  La risposta è invece perentoria e non ammette contraddittorio.  La discussione si è quindi spostata sul carattere violento o meno delle rivendicazioni degli abitanti della stessa Val di Susa.  “La protesta non si è spinta troppo in là è che non ha avuto alcun ascolto”.  Queste le parole espresse dal Presidente del Comitato Centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, intervenuto in mattinata a “La telefonata” di Belpietro, in onda su Canale 5, proprio riguardo agli incidenti accaduti durante la manifestazione No Tav. Cremaschi non ha dubbi nel sottolineare che il movimento “non è violento”, e che le forme di protesta scaturite nella contestazione al procuratore Caselli possono essere discusse, ma “non ha nulla a che vedere con il terrorismo” e con gli eventi “degli anni ’70”. Riguardo la necessità di un consenso per un’opera di carattere nazionale, il Dirigente Fiom, ha ribadito che “non c’è stata alcuna discussione”. “Pochi giorni fa -ha detto ancora Cremaschi- il Governo ha rinunciato alle Olimpiadi perché ha detto che non ce lo possiamo permettere, sulla Tav una valutazione non c’è mai stata. Tutti i Governi si sono comportati allo stesso modo. Quest’opera costa circa 20 mld e, negli ultimi anni, tutti dicono che ogni giorno passa un treno in meno. Sarebbe stata una scelta di buon senso una vera discussione, quella di mettere intorno ad un tavolo tutti i sindaci”.  (Cosa peraltro che non è stata mai fatta!).  “In queste ore, il pensiero di affetto di tutte e tutti noi è rivolto a Luca Abbà e al movimento No Tav”. A scriverlo su Facebook è lo stesso sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che invita il Governo a “ripensare al progetto del tunnel in Val di Susa e ad ascoltare le ragioni delle popolazioni di quel territorio che, pacificamente, stanno resistendo ad un’opera inutile, costosa e dannosa”.

Se non fossero sufficienti queste sottolineature potremo ricordare anche quelle venute da Vendola, Leader di SEL e governatore della Puglia: “Chiedo una moratoria: la chiede la parte che pensa che, in epoca di crisi, bisogna con grande prudenza decidere come investire le risorse pubbliche”. Per Vendola, “è un atto di irresponsabilità” investire risorse pubbliche “per un’opera faraonica che viene percepita come una violenza da tanta parte delle popolazioni del Piemonte”.  Il gruppo dei NO TAV può essere quindi equiparato a sedicenti estremisti oppure siamo di fronte all’ennesimo capitolo di una storia politica che si trascina dai primissimi anni 90??  Sul tema tanto strumentalizzato della violenza, ritorna anche il segretario del Partito della Rifondazione Comunista Paolo Ferrero: “Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri dice che serve il dialogo, ma chi manda i militari ad occupare la valle? Ha ragione, il dialogo con la popolazione valsusina servirebbe, ma il suo governo sta facendo altro, sta proseguendo con l’occupazione armata della Val di Susa”. Con altrettanta determinazione Ferrero esprime il suo sconcerto, sottolineando come “Invece che invocare il dialogo il governo dovrebbe farsene carico interrompendo subito la repressione che anche in queste ore, nonostante quanto accaduto a Luca Abbià, le forze dell’ordine stanno compiendo contro i No Tav”. Lo stesso Ferrero, che comprende bene quanto serva discutere su fatti concreti, comprensibili da tutti piuttosto che su “interpretazioni strumentali”, ricorda quindi come “In quella zona c’è già una ferrovia a doppio binario che viene utilizzata al 30%, basterebbe soltanto renderla più efficiente” specialmente “in un momento di crisi economica come questo è assurdo sperperare così? le risorse, spendere 17 miliardi di euro sarebbe un gran problema. Questi soldi spendiamoli per il riassetto idrogeologico dell’Italia”. Il gioco del ping pong continua anche su temi importanti come questo. Tutti invocano il confronto civile ma nei fatti si schierano forze dell’ordine, si espropriano terreni e si procede con la forza. Come fa Bersani a chiedere che “Si torni a un confronto civile?” C’è forse stato un confronto che si è democraticamente concluso? La farsa continua con la richiesta nell’Aula della Camera da parte di Emanuele Fiano del PD, affinché il governo riferisca sul ferimento di Luca Abbà. Chiudiamo un attimo il sipario e sediamoci ad un tavolo sospendendo la recita. Troppi se e troppi ma, altrettanti dubbi e forte mobilitazione di Cittadini. Possiamo non tenerne di conto??  Si risponda a questo. Tutto il resto è pura e semplice strumentalizzazione politica che tutto fa fuorché perseguire il vero interesse del Cittadino.

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