Dario Fo. Viene fuori il marcio, Formigoni ammetta colpe e lasci

MILANO- «Mi piacerebbe vedere Formigoni ammettere semplicemente ‘sì, sono colpevolè. Senza arroganza, senza queste ironie continue, questo modo di rivendicare feste, pranzi, bagni.

Dice ‘sono puro come l’acqua di fontè, ma neanche Gesù ha detto una cosa così presuntuosa». Lo ha detto Dario Fo, intervistato a Repubblica, in merito al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Il premio Nobel, lombardo doc, parla poi di un «declino» in cui versano la sanità e la cultura lombarde: colpa, dice l’artista, di anni in si è lasciato che «proliferasse il marcio» sotto «la superficie del terreno» fatta di eccellenze. Per risolvere il problema, spiega Fo, «bisognerebbe riuscire a cacciare i fantasmi, come li chiamava Sant’Ambrogio».

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