Berlusconi, sinistra usa magistrati per sovvertire voto

Berlusconi ha però poi voluto abbandonare i temi politici per ‘dedicarsì al tema della serata della trasmissione di Rete 4 e cioè ad Emilio Fede che il premier subito definisce «un amico vero».

Uno dei ricordi che il presidente del Consiglio gli dedica è quello «del giorno in cui mi tirarono la statuetta in piazza Duomo. Lui – ha raccontato – mi è venuto subito a trovare in ospedale in visita strettamente privata. Ma Emilio, che è anche giornalista, la sera ha riportato con assoluta fedeltà le mie parole e cioè che mi sentivo miracolato: pochi centimetri più in là e sarei morto». Il premier ripercorre anche i primissimi passi di un rapporto che con Fede dura ormai da moltissimi anni: «con lui ebbi un incontro nel 1989 che fu molto simpatico. Mi piacque subito. In quell’incontro c’era calore umano, ma lui fu scelto per le sue doti professionali e non per altro. Era stato per anni in Rai con una brillante carriera, e poi direttore del Tg1. Ma – tiene a sottolineare Berlusconi – non era un giornalista come gli altri: non leggeva i pezzi i modo noioso. Aveva pathos. Era più un conduttore che un giornalista classico e suscitava sentimenti in chi ascoltava. Insomma – ha concluso – sapeva far sorridere e piangere. E poi piaceva molto alle signore…».

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