Lavoro. Fiom, manca responsabilità sociale

TORINO  – “La risposta del direttore dell’Unione Industriale Giuseppe Gherzi sull’ipotesi di quote da noi proposte nelle assunzioni, che facciano in modo che i 50enni espulsi dalla crisi non vengano definitivamente messi ai margini del mercato del lavoro, la dice lunga su come per molti la responsabilità  sociale dell’impresa sia una parola vuota.

Speriamo che le singole imprese siano migliori di chi le dovrebbe rappresentare”. E’ quanto sostiene Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese.  Il richiamo al contratto di ricollocazione – osserva – non c’entra niente con un problema ben definito, soprattutto a Torino, dal punto di vista sociale ed anagrafico. Mi auguro che la Regione sia coerente rispetto agli impegni presi, anche nel valutare come una parte dei fondi europei possano essere destinati a rendere conveniente l’assunzione di una generazione di lavoratori che altrimenti rischia di precipitare ulteriormente in una condizione di povertà, insieme alle proprie famiglie”. (ANSA).

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