Vatileaks: Questura Roma, nessun divieto a sit-in Articolo 21

ROMA – “Non e’ stato adottato alcun provvedimento di divieto a carico dei promotori della manifestazione promossa da Articolo 21 in concomitanza con le attivita’ processuali in atto oggi in Vaticano nell’ambito dell’inchiesta Vatileaks”.

Lo precisa in una nota la Questura di Roma, che ricostruisce: “I promotori della manifestazione avevano rappresentato in Questura l’intenzione di organizzare una iniziativa nell’area del Vaticano nella giornata di oggi, in concomitanza con l’Udienza Generale del Santo Padre alla quale stanno partecipando oltre 40.000 persone. Agli stessi, sono stati rappresentati gli evidenti motivi di sicurezza legati all’altissima esposizione a rischio dell’area del Vaticano ma, essendo loro interessati esclusivamente all’area della Santa Sede, non hanno piu’ presentato alcuna comunicazione. L’attivita’ di mediazione svolta anche con i promotori di Articolo 21 – prosegue il comunicato – si inquadra in una strategia di collaborazione che la Questura di Roma sta sviluppando con tutti gli organizzatori di pubbliche iniziative, cosi da contemperare al meglio il legittimo diritto a manifestare con quello di sicurezza generale in un contesto internazionale fortemente deteriorato e di vivibilita’ della citta’, in passato gravata da continui cortei ed iniziative non rispettose del regolare vivere civile. Questa collaborazione, grazie alla sensibilita’ dei promotori – sottolinea la Questura capitolina – ha ridotto drasticamente il numero dei cortei a Roma nonche’ evitato lo svolgimento di manifestazioni in localita’ sensibili che, ove interessate a pubbliche iniziative, avrebbero richiesto l’impiego di un elevato numero di operatori di polizia che sarebbero stati distolti da altre attivita’ di sicurezza nell’interesse dei cittadini. Va inoltre precisato – conclude la nota – che la legge non prevede alcuna autorizzazione per manifestare ma solo un obbligo di preavviso al Questore al quale spettano le valutazioni in materia di ordine e sicurezza pubblica nell’interesse della collettivita’”.

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