Expo 2015. Cantone, negare fatti di corruzione è negare l’ovvio

ROMA – “Credo che negare che ci siano stati fatti di corruzione nell’ambito dell’Expo sia negare l’esistenza dell’ovvio. Questi casi sono emersi giudiziariamente e ci sono già state delle condanne”: lo ha detto il capo dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, a ‘In mezz’ora’. 

“Il punto vero – ha aggiunto – è capire come ci si è mossi dopo. E’ stato fatto un decreto legge che ha un carattere storico, è stato introdotto un meccanismo di controllo specifico, la creazione di un’unita operative che controlla tutti gli appalti dell’Expo”. “Se lei mi chiede – ha detto ancora rivolto a Lucia Annunziata – se sono sicuro al 100% che adesso non ci sia corruzione, non posso dire di sì, ma abbiamo elevato al massimo il livello dei controlli. Da quando abbiamo cominciato a controllare non è emerso nulla”.

“Ho sempre detto che l’attività di contrasto alla corruzione ha bisogno di tempo. Occorre introdurre degli anticorpi in un corpo malatissimo. E’ un bene e non un male che ci siano ancora delle indagini, il pus deve uscire fuori” ha concluso.

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