STRASBURGO – “La sentenza pronunciata dalla Corte europea dei diritti umani è un monito tempestivo a tutti i 47 Stati membri del Consiglio d’Europa perché ricordino che i richiedenti asilo e i migranti devono essere trattati come individui con gli stessi diritti di chiunque altro”.
Lo dichiara Thorbjorn Jagland, segretario generale dell’organizzazione paneuropea, a proposito della condanna dell’Italia da parte della Corte di Strasburgo per il modo in cui il Paese ha detenuto e rimpatriato tre tunisini nel 2011. Jagland sottolinea inoltre che “la crisi migratoria minaccia seriamente il rispetto dei diritti umani in diverse parti d’Europa”.