BEIRUT – In due mesi di raid aerei russi sulla Siria sono morte 1.500 persone, un terzo delle quali civili.
Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che nei bombardamenti, iniziati il 30 settembre, sono morti 419 miliziani dell’Isis e 598 combattenti del gruppo qaedista del Fronte Al-Nusra. Ma per il resto si contano 485 civili morti, di cui 117 bambini e 47 donne. Gli attacchi erano avviati il 30 settembre ma i bombardamenti anti-jihadisti si sono intensificati solo dopo che e’ stata accertata la responsabilita’ degli uomini del califfato nell’attentato del 31 ottobre a un Airbus russo nel Sinai, costato 224 morti.